da Torino a Firenze. Fuori i fascisti dalle città.

Modou Samb, 40 anni, ucciso; Mor Diop, 54 anni, ucciso; Mustafa Dieng, 34 anni, in ospedale; Mor Soughou, 32 anni, in ospedale; Cheikh Mbengue, 42 anni, in ospedale.

Questi i nomi degli uomini colpiti ieri da un fascista assassino a Firenze. E la prima cosa che ho voluto fare è nominarli. Perchè  li si ricordi con il loro nome, perchè non si dica “dei senegalesi”. La prima cosa è il grande dolore per delle persone ammazzate barbaramente.  La rabbia perchè ad ucciderli è stato odio razziale, perchè in questo paese i fascisti se ne possono andare in giro a spargere i loro vaneggiamenti di morte,  la loro ossessione identitaria. Perchè non è mai stato spazzato via, il fascismo, sdoganato come una visione del mondo tra tante (un’amica mi racconta che stamani a Controradio veniva intervistato un fascista, e ieri sera alla televisione Maria Annunziata ha avuto come ospite un aderente a Casa Pound, che ci racconta che loro non c’entrano nulla, che anzi sono un’associazione di volontariato).

Modou Samb e Mor Sab sono stati uccisi da un fascista, non da un pazzo. Da un fascista vicino a Casa Pound. E lui, l’assassino, non lo nomino, perchè mi fa troppo schifo.

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Lettera aperta a Concita De Gregorio

sottoscriviamo da Femminismo a Sud:

Gentile direttora De Gregorio,

Il giornale che lei dirige non ci piace molto e a dirla tutta non abbiamo molto in comune neppure con lei.

Abbiamo sempre saputo che il Pd, con la legge Turco/Napolitano che istituiva i Cpt, con i suoi vari rappresentanti schierati contro gli immigrati quando venivano sollevati problemi di “sicurezza”, non ha mai fatto la differenza.

Lo sappiamo perché tanti sono stati i casi in cui sindaci sceriffi targati Pd e varie personalità vicine a quel partito hanno stabilito e applicato nei vari territori ordinanze che non erano diverse da quelle decise da colleghi leghisti.

Per il Pd, come per il centro destra, gli immigrati sono un problema di “ordine pubblico”. Sono immondizia da spazzare via dalle città. Sono persone da rinchiudere come un tempo si faceva con i matti.

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magari il 13 porta fortuna

Noi  donnole abbiamo deciso di non partecipare alla manifestazione delle donne che ci sarà a Firenze domenica 13, proprio non ce la siamo sentita nel corpo e nel cervello, che insieme stanno, di accodarci a cotale appello. Neanche in uno spezzone critico. Con assoluto rispetto per chi lo ha fatto, che probabilmente hanno ragione. Forse ci siamo sbagliate e avrebbe avuto più effetto fare sentire una voce diversa dentro il corteo. Ma tant’è, abbiamo ascoltato i nostri sensi e i nostri desideri e abbiamo deciso di fare semplicemente un volantinaggio con gli ombrelli rossi, in piazza della Repubblica alle 15,30 .  Pensiamo che comunque , come dicono le Dumbles nell’articolo che postiamo qui sotto, il 13  ci possa portare fortuna. E’ stato occasione di forte dibattito, di chiarimenti di posizioni, di incontro e di scontro, una voce dissidente e disertrice  ha risuonato più forte.  Possiamo partire con più convinzione da qui per costruire autonomamente momenti nostri,  nati da noi, non dettati dall’agenda politica di questo molto trasversale  fronte anti-berlusconiano, da cui non vogliamo farci usare, che non ci rappresenta. Credo che questa rete di donne, e non solo donne, autonome e ribelli che da tempo ormai discute, lavora, scambia contributi, idee e progetti, abbia la forza per farlo.

A questo proposito un bell’articolo dal Friuli, dal blog delle Dumbles:

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dalla Spagna: cosa succede in Italia? E Berlusconi? E le donne?

Una nostra giovane amica vive in Spagna da alcuni anni. Lì una amica spagnola le ha chiesto di scrivere qualcosa su cosa sta succedendo in Italia.

“Cosa succede nel tuo paese con Berlusconi? e le donne?”. Questa è la domanda che sempre più spesso le viene fatta. Ci ha mandato quello che ha scritto e noi lo pubblichiamo con piacere:

Quando apro bocca, anche solo per dire “hola”, tutti capiscono che sono italiana. E’ una cosa che non posso evitare, il mio accento mi tradisce in ogni momento. Ed a partire da questo, è quasi inevitabile che mi domandino: “oh, Amanda, ma cosa succede nel tuo paese? Che succede con Berlusconi?”.

In questi giorni, nuovamente, la mia “italianità” torna a irrompere nel quotidiano, anche se io italiana mi sento molto poco. Questa volta la domanda è un po’ diversa: “Oh Amanda, che succede con Berlusconi e le donne?” Che succede alle donne nel tuo paese?”.

Quando penso a cosa succede in Italia alle donne, a dire il vero, la prima cosa che mi viene in mente non è quello che il “Cavaliere” fa nella sua villa privata con queste giovani ragazze. Quando mi si presenta questa questione mi vengono in mente molti temi: elementi culturali, sociali, politici, che si intrecciano tra loro e mi lasciano con una gran confusione in testa.

Dignità delle donne, dignità, dignità…

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