Laboratori aperti al Progetto Conciatori 23 gennaio firenze

Invito a partecipare alla giornata dei:
Laboratori aperti al Progetto Conciatori 23 gennaio in via dei conciatori

Contro la vendita del palazzo di via Conciatori, perchè non diventi uno spazio privato per usi privati

Il 23 gennaio tante persone si incontreranno ancora per mostrare ciò che in quello spazio si potrebbe e si può fare.

Tra le tante iniziative e i tanti laboratori c’è anche quello sul sessismo nel linguaggio dei media.Dalle 16.00.
Chi vuole partecipare è invitat@ a contribuire al laboratorio con ritagli, notizie, titoli, immagini da analizzare.

Spazio bimbi e movimento

10:30 presentazione del corso di qi-gong,
vestirsi comodi (con Anna)

11:00-12:30/ 15:30-17:00
Laboratorio di teatro per bambini (con Caterina)

17:00 “Danzare la vita”
Che cosa accadrebbe se, invece di limitarci
a costruire la nostra esistenza , avessimo la follia o
la saggezza di danzarla (con Manuela)

Spazio Autoproduzioni “Co’le mani”

10:30 Oggetti di pasta vinilica (con Stefania)

11:30 Laboratorio del pane (con Melania)

12:30 presentazione del corso di orticultura pensile

16:00 Fiori secchi, come essiccare e conservare (con Stefania)

17:00 Saponata, erbe e tintura madre (con Anna)

Spazio Riuso e Riciclaggio

11- 18 laboratorio permanente sull’arte del riciclare
per grandi e piccini (rififi e c.r.e.t.e.)

lab. riclo pelle e lab.pirografia su legno, esposizione
oggetti riciclati (riciclo riuso e mercato)

Laboratorio Multimediale

discussioni/interventi:
16:00 “Il sessismo nel linguaggio dei media”
con Enza Panebianco

17:00 “Verso l’insurrezione del cognitariato europeo”
con Franco Berardi

workshop
19:00 i balocchi dei Lep Loop (laboratorio di elettronica popolare-milano)
sintetizzatori, video-mixer DIY

incursioni visive e sonore:
“Spazi docili” Fabrizio Ajello
Transductors Connections

a partire dalle 21:00 suoni elettroautoprodotti con:

Barubiriza (tecno in 3/4 – Nuoro)

Tony Light (Lep Loop – milano)

bar e miseenscene collettivo-ausbahn

“l’aggrego”

11:00 apertura della Caffetteria sociale “L’aggrego”
che ospita per l’occasione una le tavole dei fumetti del
Collettivomensa

La bella vita

per pranzo, merenda e cena ci troviamo al circolo anarchico:
Porta quello che vorresti trovare!!!

Firenze. Progetto Conciatori e Una Casa delle Donne

A Firenze già da anni le varie giunte si sono via via disfatte di parti del patrimonio immobiliare pubblico. Quella attuale non si smentisce e continua questa opera devastante, che toglie a tutti per dare a pochi speculatori.

Tra gli immobili messi in vendita  nella ultima tranche c’è un grande stabile nel quartiere di Santa Croce, sede di alcune associazioni e per il resto lasciato inutilizzato. In queste ultime settimane ci sono state varie assemblee per cercare un modo per contrastare la vendita. Sabato 6 novembre dalle ore 16 ci sarà una festa per strada in Via dei Conciatori, durante la quale saranno anche presentati vari progetti su cose che si potrebbero realizzare in questo spazio, invece di regalarlo alle banche e alle immobiliari per il loro profitto (Sotto il volantino)

Molti i bisogni e le idee  che sono venute fuori: da un centro diurno per gli anziani  a un laboratorio/galleria d’arte, dai laboratori di riciclo a un archivio sulla storia del quartiere. E ancora altri.

Noi donnole, che da tanto sogniamo un LUOGO (“…più circoli di cucito femministi e più ululati…”), abbiamo pensato di proporre la costruzione di una casa delle donne:

Per una Casa delle Donne

Virginia Woolf diceva che era necessaria una stanza tutta per sé per esistere. Noi vogliamo una casa tutta per noi. Una Casa delle Donne per stare insieme, parlare, confrontarci, scambiarci competenze.

Un luogo per costruire un lavoro artistico in comune, creare, riciclare, assemblare, cantare, suonare, ballare.

Un luogo in cui le donne maltrattate possano trovare solidarietà e aiuto materiale.

Dove poter tenere un corso di italiano per le donne migranti.

Dove poter svolgere un laboratorio di alfabetizzazione informatica per le donne.

Dove poter dare vita ad un laboratorio interculturale, per raccontarci le nostre storie, tradizioni, memorie, culture, saperi. Per combattere pregiudizi, stereotipi e razzismo.

Dove poter realizzare un punto di informazione su sessualità e contraccezione.

Dove poter tenere corsi di autodifesa per donne maltrattate.

Vogliamo una Casa delle Donne da abitare con le nostre relazioni per realizzare una condivisione di esperienze e saperi.

Una Casa in cui ciascuna possa trovare quella stanza tutta per sé che serve a dare inizio ad una nuova esistenza.

Inventala, costruiscila assieme a noi.

Che la sorellanza abbia inizio.


TUTTI I MERCOLEDI ALLE 18, ASSEMBLEA DI “PROGETTO CONCIATORI” IN VIA DEI CONCIATORI, nella sede del Circolo anarchico

scuola

Io faccio la custode in una scuola materna. 15 settembre riapertura delle scuole. Si riapre con tre maestre su sei in meno , perchè le supplenti le mandano tra una settimana, tanto “sarebbero in compresenza”. Peccato che la compresenza si fa appunto per accogliere bambini di tre anni, piangenti, urlanti, bisognosi di attenzione e rassicurazione.

La scuola elementare annessa alla nostra ha aperto con una sola prima, una prima di 30 bambini, come ai tempi della mi nonna. Mi chiedo come potranno essere realmente seguiti, soprattutto quelli in difficoltà, non i figli dell’avvocato (che sempre più se ne vanno dai preti), ma i figli degli operai, dei precari (come le loro maestre!) dei migranti, che hanno anche spesso problemi di lingua.

Questi sono i primi effetti dei tagli della gelmini

L’altro aspetto sono i posti di lavoro in meno, i precari che perderanno anche quel poco schifoso lavoro che avevano.

L’impressione che mi assale continuamente è quella di un paese allo sfascio.

E poi c’è proprio anche un altro modo di intendere la scuola.

E’ venuta di nuovo l’ora del comando dell’istituzione. La scuola che stanno preparando è una scuola sempre più classista, autoritaria, nozionista, gerarchica, sessista, escludente: cioè fascista.

Sempre più purtroppo mi convinco che non c’è più spazio nelle scuole pubbliche per cercare di cambiare le cose, è una battaglia che ti sfianca e ti distrugge. Eroici quelle/i (me compresa) che ci continuano a provare (anche perchè siamo costrette/i: chi lo lascia un lavoro fisso, oggi come oggi?) La scuola dell’obbligo italiana è stata nel passato un grande laboratorio, in cui sono state costruite e sperimentate cose molto belle, ma ora è sempre più difficile. Come è possibile, dico io, sperimentare qualcosa in una classe di 30 bambini, magari con la maestra unica e il “doposcuola” nel pomeriggio? Tutto quello che era stato fatto di buono si sta logorando giorno dopo giorno, nonostante la passione e il lavoro di tanti bravi insegnanti (che ci sono, come ci sono quelli razzisti e stronzi, del resto).

E perciò è da parecchio tempo che mi viene da pensare che forse è l’ora di cercare di costruire al di fuori di tutto questo, di provare a costruirci da soli/e  ALTRE scuole. Scuole di libertà e responsabilità, non scuole di obbedienza e di prepotenza. Forse un po’ alla volta ne può nascere qualcosa.

In Italia qualcosa sta cominciando a muoversi. Da sei anni c’è la scuola Kiskanu a Verona. Un’altra apre quest’anno a Bologna. Sempre quest’anno inizia la sua strada ad Assisi il “progetto mukti”, per ora con la creazione di un asilo nido. Mia figlia mi ha fatto vedere il documentario “Sotto il Celio azzurro”, su questa bella scuola materna a Roma, una boccata d’aria pura…tra l’altro tanti maestri maschi, a dimostrazione del fatto che gli uomini possono essere  bravissimi nei lavori cosiddetti “femminili”…

altri spezzoni del film su questa scuola li trovate qui.

Certo è difficile, il problema del denaro è un vero problema. Perchè non diventino scuole per privilegiati bisogna trovare i SOLDI: per le strutture, per il materiali, per il reddito di chi ci lavora. Ma forse vale la pena provarci, inventarsi qualcosa…daltronde l’alternativa sono tanti bambini in divisa e un lavoro precario, frustrante e sotto comando per gli insegnanti.