La fanciulla senza mani

(Europa centrale e orientale)

fanciulla senza mani C’era una volta, qualche giorno fa, un uomo che possedeva ancora una grande pietra che macinava il grano e lo riduceva in farina per gli abitanti del villaggio. Erano tempi duri per il mugnaio, al quale non erano rimasti che la macina in un capannone e un grande melo fiorito dietro al capannone.

Un giorno, mentre con la sua accetta d’argento era nel bosco per tagliare i rami secchi degli alberi, uno strano vecchio spuntò di dietro a un albero. “Non c’è alcun bisogno di torturarsi spaccando legna” lo lusingò il vecchio. “Ti farò ricco se solo mi darai quel che si trova dietro al mulino”. Che c’è dietro al mulino se non il melo fiorito? Pensò il mugnaio, e accettò l’affare proposto dal vecchio.

“Tra tre anni verrò a prendere ciò che è mio”, ridacchiò lo straniero, e zoppicando sparì nel folto degli alberi. Continue reading

La donna dai capelli d’oro

 

la donna dai capelli d oro C’era una volta una donna strana ma assai bella dai lunghi capelli d’oro sottili come grano filato. Era povera, non aveva né madre né padre, viveva sola nei boschi e tesseva su un telaio fatto con i rami di noce scuro. Un tipo brutale, che era figlio del carbonaio, cercò di costringerla al matrimonio, e lei nel disperato tentativo di comprare la rinuncia, gli regalò una ciocca di capelli d’oro.

Ma lui non sapeva o non si curava del fatto che era oro spirituale, non denaro, quello che gli aveva dato, e quando volle vendere i capelli come una qualsiasi mercanzia al mercato, la gente lo canzonò e pensò che fosse pazzo.

In collera, di notte tornò alla capanna della donna, la uccise con le sue mani e ne sotterrò il corpo accanto al fiume. Per molto tempo nessuno si accorse della sua assenza- nessuno si curava del suo cuore o della sua salute.

Ma nel sepolcro i capelli d’oro della donna presero a crescere.

Si sollevarono in spire attraverso la terra nera, e crebbero sempre di più fino a ricoprire la tomba di un campo di ondeggianti giunchi d’oro.

I pastori tagliarono i giunchi per farne flauti e non smisero più di cantare.

Qui giace la fanciulla dai capelli d’oro

Assassinata e nel suo sepolcro, uccisa dal figlio del carbonaio

perché desiderava vivere.

E così l’uomo che aveva tolto la vita alla donna dai capelli d’oro fu scoperto e portato in giudizio, e coloro che vivono nei boschi selvaggi del mondo furono di nuovo al sicuro. Continue reading

Gli alberi secchi

(medio Oriente)

alberi secchi C’era una volta una creatura alla quale il pessimo carattere aveva provocato difficoltà enormi e la perdita dei buoni amici. Si avvicinò a un vecchio saggio coperto di stracci e gli domandò: “Come potrò riuscire a tenere sotto controllo questo demone della rabbia?”. Il vecchio gli consigliò di raggiungere una lontana oasi riarsa nel deserto, di sedere tra gli alberi secchi e di raccogliere l’acqua salmastra per i viaggiatori di passaggio.

E l’uomo, nel tentativo di vincere la sua collera, andò nel deserto fino al posto degli alberi secchi. Per mesi raccolse l’acqua salmastra e la offrì a tutti quelli che passavano. Trascorsero gli anni, e non soffriva più di accessi di collera

Un giorno arrivò all’oasi uno scuro cavaliere, e lanciò un’occhiata altezzosa all’uomo che gli offriva l’acqua. Il cavaliere disprezzò l’acqua torbida, la rifiutò e riprese a cavalcare. L’uomo che offriva l’acqua andò subito in collera, tanto da essere accecato, e afferrò il cavaliere, lo tirò giù dal suo cammello e lo uccise. Immediatamente con dolore comprese di essere stato consumato dalla collera. Ed ecco cosa accadde poi. Continue reading

L’orso della luna crescente

(Giappone)

orso della luna crescenteC’era una volta una giovane che viveva in un profumato bosco di pini. Il marito era lontano, a combattere una lunga guerra. Quando finalmente fu congedato, tornò a casa, ma si rifiutò di entrarvi perché si era abituato a dormire sulle pietre. Stava giorno e notte per conto suo, nel bosco.

La giovane moglie era tanto eccitata quando le dissero che finalmente il marito sarebbe ritornato a casa, che prese a comprare cibi e a cucinare piatti e piatti e ciotole e ciotole di giuncata di soia, e tre tipi di pesce e tre tipi di alghe, e riso cosparso di pepe rosso, e dei bei gamberi, grossi e color arancio.

Sorridendo timidamente, portò i cibi nel bosco e s’inginocchiò accanto al marito tanto stanco della guerra, e gli offrì le stupende pietanze che aveva preparato. Ma lui saltò in piedi e diede un calcio ai vassoi, sicchè la giuncata si sparse per terra, il pesce volò per aria, le alghe e il riso si sparpagliarono ovunque, e i grossi gamberi arancioni rotolarono lungo il sentiero.

“Lasciami stare!” urlò, e le voltò le spalle. Era tanto in collera che lei ne ebbe quasi paura. Alla fine, disperata, riuscì a raggiungere la caverna della guaritrice che viveva lontano dal villaggio

“Mio marito è tornato gravemente turbato dalla guerra” disse la moglie. “S’infuria continuamente e non mangia nulla. Vuole restare all’aperto, non vuole più vivere con me come un tempo. Puoi darmi una pozione per renderlo di nuovo gentile e affettuoso?”

La guaritrice la rassicurò:”Posso fare questo per te, ma mi occorre uno speciale ingrediente. Purtroppo ho esaurito i peli dell’orso della luna crescente.

Devi dunque arrampicarti su per la montagna, trovare l’orso nero e portarmi un pelo della luna crescente che ha sulla gola. Allora potrò darti quel che ti occorre, e la vita tornerà a essere bella”. Continue reading

Baubo la dea panciuta

 

baubo la dea panciuta Demetra, la dea madre della terra, aveva una bellissima figlia di nome Persefone, che un giorno giocava all’aperto. Persefone vide ad un tratto un fiore particolarmente bello e allungò le mani per coglierlo. D’improvviso la terra si mise a tremare e si aprì una profonda voragine. Dalle profondità della terra emerse Ade, il dio degli Inferi. Alto e possente, stava ritto su un carro nero tirato da quattro cavalli del colore dei fantasmi.

Ade rapì Persefone sul suo carro e lanciò i cavalli nelle profondità della terra. Le urla di Persefone si fecero sempre più flebili a mano a mano che si richiudeva la voragine della terra, come se nulla fosse mai accaduto. Sulla terra regnò il silenzio e si diffuse il profumo dei fiori calpestati. E la voce della fanciulla risuonò attraverso le pietre delle montagne, gorgogliò tra le onde del mare. Demetra udì le pietre urlare. Udì le acque urlare. Strappandosi il serto dalla chioma immortale, spogliandosi degli scuri veli, prese a volare sulla terra come un grande uccello, alla ricerca di sua figlia, chiamandola a gran voce. Continue reading