Berta Càceres

bertaBerta Càceres era un’indigena dell’Honduras, militante ecologista, aveva guidato la comunità di Rio Blanco nell’opposizione alle realizzazione del complesso idroelettrico Agua Zarca sul fiume Gualcarque, nell’Honduras nord-occidentale. Un fiume sacro nella cosmogonia Lenca che costituisce la risorsa idrica per circa 600 famiglie che vivono nella zona pluviale. L’impianto era stato approvato senza il consenso della comunità, come è invece previsto dalla Convenzione sul diritto all’autodeterminazione dei popoli indigeni. “Quando ho iniziato a combattere per il Rio Blanco, potevo sentire quello che il fiume aveva da dirmi. sapevo che sarebbe stato difficile, ma sapevo anche che avrei trionfato. Me l’ha detto il fiume”.

Nel corso degli anni la Cáceres ha subito minacce di morte e ha dovuto portare i figli in Argentina per proteggerli. Accusata di terrorismo, è stata arrestata e perseguitata giuridicamente dal governo. Nella notte tra il 2 e il 3 marzo è stata assassinata. La polizia parla di una rapina finita male, ma la famiglia è certa che dietro il suo omicidio ci siano i grandi interessi contro cui berta si batteva da anni. Secondo la Ong Global Witness sono 101 gli attivisti ambientali uccisi in Honduras tra il 2010 e il 2014.

Giuseppina Cattani

giuseppinacattaniNata ad Imola nel 1859, Giuseppina Cattani proviene da una famiglia di umili condizioni, ma di grande apertura culturale. I suoi genitori intrattengono stretti rapporti con esponenti di punta della cultura socialista ed internazionalista, come Andrea Costa, Anna Kuliscioff e il poeta Giovanni Pascoli.

Dato il contesto familiare, è naturale che le venga riconosciuto senza problemi il diritto ad una istruzione superiore. Frequenta il liceo a Bologna, dove, appena diciassettenne, entra a far parte delle file internazionaliste. Collabora alMartello, diretto da Costa. Fa parte del gruppo femminile della locale sezione dell’Associazione internazionale dei lavoratori (la Prima Internazionale), che passa alla clandestinità dopo lo scioglimento delle organizzazioni internazionaliste, decretato dal governo per il moto del Matese del 1877.

Nel 1879 si iscrive alla facoltà di Medicina. Durante la seconda ondata di persecuzione contro gli internazionalisti si occupa del soccorso ai carcerati e ai loro familiari. Agli inizi degli anni ’80 collabora alla Rivista internazionale del socialismo di Costa.

Si laurea con lode nel 1884 ed è assistente nel laboratorio di patologia generale dell’università, diretto dal professor Tizzoni. Con lui riesce ad isolare una coltura pura del bacillo del tetano: è il primo passo per la messa a punto di un siero antitetanico. Inaugura presso l’ateneo bolognese un corso di batteriologia.

Consegue l’abilitazione per la libera docenza in patologia generale. E’ la seconda donna dello Stato italiano ad essere ammessa all’insegnamento universitario e la prima a far parte della Società medico-chirurgica di Bologna.

Nel 1897 viene invitata a dirigere il gabinetto di radiologia, anatomia patologica e batteriologia dell’Ospedale di Imola.

In questa città muore nel 1914 per un tumore da radiazioni. Ha cinquantacinque anni.

Ringraziamenti a V. Evangelisti (di cui ho letto quasi tutto). Questa donna, a me prima assolutamente sconosciuta, l’ho trovata nominata nel suo ultimo libro: “Il sol dell’avvenire, che consiglio caldamente a tutt* di comprare, regalare, farsi regalare, prestare, farsi prestare, insomma di leggere…..Abbiamo bisogno di libri così.

http://donnola.u-lost.net/2013/12/26/giuseppina-cattani/

Kreszentia (Zenzl) Elfinger Mühsam (1884-1962) Una libertaria resistente

Leonhard gentilmente ci manda la storia di un’altra donna da aggiungere alle nostre “voci diverse” e noi volentieri la pubblichiamo

Kreszentia (Zenzl) Elfinger , figlia di contadini, ragazza madre, conosce negli anni antecedenti alla prima guerra mondiale negli ambienti bohème di Monaco d. B. il poeta anarchico Erich Mühsam.

Anche Zenzl sposa la causa libertaria e proletaria; si sposano nel 1915.

Compagna affezionata e fedele nelle lotte anarco-comuniste e antimilitariste di Mühsam, il poeta che nei suoi scritti e in numerose poesie incita la classe operaia a lottare per la propria libertà e per i propri diritti.

Lo scrittore anarchico Ernst Toller la chiama “Compagno Zenzl”. Lo scrittore Martin Andersen Nexö descrive la coppia così: “Lo spirito di Zenzl era rivoluzionario come il suo (di Mühsam). Lei campagna e aria fresca- lui metropoli con estetica e aria di libri”.

Zenzl partecipa con suo marito alla Repubblica dei Consigli della Baviera del 1918-19. Ma le truppe bianche stroncano questa avventura socialista e Mühsam viene condannato per la sua partecipazione a 15 anni. Zenzl per miracolo non viene linciata, è arrestata ma poco dopo rilasciata.

Negli anni di carcere di suo marito 1919 -1924 Zenzl lotta per l’amnistia di Erich e dei suoi compagni ed è molto attiva nel Soccorso Rosso e in giro per la Germania a parlare nei comizi.

Dopo il rilascio di Mühsam, alla fine del 24, si stabiliscono a Berlino. Oltre alla sua attività letteraria il poeta anarchico non si stanca di mettere in guardia tutti contro il pericolo nazista. Si impegna instancabilmente per il fronte comune con comunisti e socialisti contro il nazismo e per l’unificazione del proletariato rivoluzionario. La coppia Mühsam è molto impegnata nel soccorsoRosso.

Dopo la consegna del potere a Hitler e l’incendio del Reichstag nel febbraio del 33 Mühsam viene arrestato e torturato per 16 lunghi mesi in vari carceri e campi di concentramento. Zenzl lotta instancabilmente per il suo rilascio, va a trovarlo anche senza permesso e denuncia il maltrattamentodi suo marito che viene infine impiccato nel campo di concentramento di Oranienburg nel luglio del 1934 e sepolto il 16 luglio 1934 nel cimitero di Berlin- Dahlem.

Antirazzismo e Arte, ritratti di Nina Simone

da: http://www.ninasimone.it/

Antirazzismo e Arte, ritratti di Nina Simone
30 aprile – 29 maggio 2010 PALAZZO MEDICEO SCUDERIE GRANDUCALI Seravezza Lucca


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Chiara Cinelli, Luisa Lorenzoni
RITRATTI DI NINA SIMONE

Soggetti ritraenti

La discriminazione di genere è un fenomeno profondamente radicato nella nostra società. Nonostante i molti sforzi per ridurla, rappresenta un problema attuale e di difficile soluzione. Nel 1985, un gruppo di artiste femministe, esposero alla mostra “An International Survey of Painting and Sculture” al MoMA di New York (che includeva 169 artisti di cui soltanto 13 donne) e in quel contesto fondarono le Guerrilla Girls. Da allora hanno iniziato con il loro lavoro e le loro opere a denunciare la discriminazione sessista nel mondo dell’arte, della politica, della letteratura… usando l’umorismo per trasportare le informazioni e provocare discussioni. Nel pensiero comune l’arte è fatta da uomini e la donna è musa ispiratrice che non partecipa alla creazione dell’arte, né tanto meno alla sua cura o diffusione, l’essere donna non è considerato come un aspetto culturale. L’esperienza delle Guerrilla Girls mi ha fornito lo spunto per realizzare questo nuovo progetto artistico, volto a far comprendere la differenza sessuale come un fatto culturale.

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