Berta Càceres
Berta Càceres era un’indigena dell’Honduras, militante ecologista, aveva guidato la comunità di Rio Blanco nell’opposizione alle realizzazione del complesso idroelettrico Agua Zarca sul fiume Gualcarque, nell’Honduras nord-occidentale. Un fiume sacro nella cosmogonia Lenca che costituisce la risorsa idrica per circa 600 famiglie che vivono nella zona pluviale. L’impianto era stato approvato senza il consenso della comunità, come è invece previsto dalla Convenzione sul diritto all’autodeterminazione dei popoli indigeni. “Quando ho iniziato a combattere per il Rio Blanco, potevo sentire quello che il fiume aveva da dirmi. sapevo che sarebbe stato difficile, ma sapevo anche che avrei trionfato. Me l’ha detto il fiume”.
Nel corso degli anni la Cáceres ha subito minacce di morte e ha dovuto portare i figli in Argentina per proteggerli. Accusata di terrorismo, è stata arrestata e perseguitata giuridicamente dal governo. Nella notte tra il 2 e il 3 marzo è stata assassinata. La polizia parla di una rapina finita male, ma la famiglia è certa che dietro il suo omicidio ci siano i grandi interessi contro cui berta si batteva da anni. Secondo la Ong Global Witness sono 101 gli attivisti ambientali uccisi in Honduras tra il 2010 e il 2014.
la teoria del genere di Judith Butler in pochi minuti
#Firenze: “la Ragazza della Fortezza siamo noi”
La discussione, interessante, complessa, difficile, sulle motivazioni della sentenza che assolve, con sentenza definitiva, sei persone dal reato di stupro di gruppo nei confronti della Ragazza della Fortezza, non è ancora finita. Ho ricevuto e pubblicato la lettera della ragazza, il testo della sentenza, la lettera di una delle persone assolte. Ho formulato analisi e ora, alla vigilia della manifestazione fiorentina, accolgo il contributo di Alessandra Pauncz, psicologa e psicoterapeuta, fondatrice a Firenze del C.a.m. (Centro ascolto uomini maltrattanti). Buona lettura!
Questo è un messaggio dalla Spagna per Blackstone
Nel luglio 2014 la Blackstone, una multinazionale finanziaria potentissima, ha acquistato in blocco da una banca spagnola, la CatalunyaCaixa, moltissime case, tutto il fondo ipotecario della banca, pagandole metà del loro valore. Uno sconto fortissimo, che in precedenza era stato negato a chi abita quegli immobili e sta pagando dei mutui. Lo stato spagnolo, invece di salvare le banche chiedendo in cambio gli immobili, ne ha permesso la vendita a fondi speculativi.
Gli uomini e le donne organizzati nella Piattaforma spagnola contro gli sfratti rispondono così alla Blackstone:
“Questo è un messaggio dalla Spagna per Blackstone. Noi siamo gli abitanti delle vostre nuove case, case che erano il nostro focolare. Può darsi che voi non ci conosciate… ma ci conoscerete! Il governo spagnolo e la banca, salvata dal fallimento, vi stanno vendendo le nostre case con uno sconto enorme, uno sconto che a noi è stato negato. Ora state alzando i prezzi, ponendoci tutti a rischio di sgombero. Può darsi che vi riteniate intoccabili, nascosti nei vostri uffici a Manhattan. Ma non lo siete. Voi non sapete di cosa siamo capaci… lotteremo per le nostre case, per i nostri diritti, per la nostra dignità, per i nostri figli e figlie, per i nostri nipoti. Lotteremo contro i vostri interessi economici, contro tutto quello che rappresentate. Noi ci impegnamo affinché tutto il mondo sappia chi siete e cosa fate. Tenetevi pronti ! Noi lo siamo !”
Anche in Italia gli avvoltoi della finanza stanno facendo incetta di mattone. Ma qui si continua a tacere.
Per saperne di più leggete questo articolo.