donne native e migranti

Marginalia segnala questo videodocumentario di Rossella Piccinno “Voci di donne native e migranti” (2008)

Un tema  cruciale, una contraddizione che va affrontata.

Le ” badanti” in Italia sono quasi due milioni, la maggior parte non in regola, anche dopo la legge (fortemente discriminatoria) dei Ministri Sacconi e Maroni.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=UAOualiEkKA&feature=player_embedded[/youtube]

Sono andata a cercare notizie sull?autrice di questo documentario e ho trovato che Rossella Piccinno ha continuato a occuparsi dell’argomento nel suo ultimo lavoro: “Hanna e Violka”, che riprende frammenti della vita di Hanna Korszla, badante presso una famiglia di Ruffano (provincia di Lecce), e di sua figlia Violka; Hanna, originaria della Polonia,   assiste un anziano ammalato di Alzheimer per 23 ore al giorno, visto che gli dorme anche accanto; ha diritto a un’ora d’aria, un’ora al giorno per occuparsi di sé; e a due ore di riposo la domenica. Sua figlia Violka viene a sostituire la madre per un mese, per permetterle di tornare a visitare la famiglia.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=FWM5xFTi90Y&feature=player_embedded[/youtube]

25 novembre. giornata contro la violenza sulle donne

Non mi è proprio piaciuta la lista della Bonino alla trasmissione Vieniviaconme. Penso che sia necessario partire sempre da se stesse, questo mi ha insegnato il femminismo, e per quanto mi riesce cerco di applicarlo. Troppo facile criticare le culture degli altri, anche se criticabili, e non parlare della propria. Penso che le donne musulmane non siano tutte delle cretine senza cervello, e della loro oppressione e dei loro burka  possano benissimo parlare loro stesse.  Noi cominciamo occupandoci della nostra di cultura, che in quanto a maschilismo non ha niente da invidiare alle altre.

Per cui anch’io ho scritto alla trasmissione di Fazio e Saviano, mandandogli la lista dei femminicidi degli ultimi mesi in Italia pubblicato da femminismoasud. Tutti in maggioranza compiuti da uomini italiani, in genere mariti, conviventi, fidanzati.   Quando si parla degli altri si parla di questione culturale? E perchè non sarebbe  una questione culturale la nostra? Son stufa della stroria degli italiani  “brava gente”,  questo elenco parla di altro, parla di qualcosa che non si può più continuare a ignorare:

novembre /ottobre

Emiliana Femiano, 25 anni, uccisa dal suo ex convivente, aveva trascorso anni d’inferno per uscire da una storia con un uomo violento. Lui, italianissimo, aveva già tentato di ucciderla colpendola più volte con un coltello. Lei era sopravvissuta e lui ha fatto un annetto di carcere. Poi è stato rimandato dopo pochi mesi ai domiciliari e l’ha ammazzata.

Napoli: Sofia Spinelli ha due mesi di età. Lo zio la sente piangere e l’accoltella.

Adelina Ciavatta e Maria Giagnacovo, madre e cugina dell’assassino, di 82 e 74 anni, vengono uccise da un uomo (figlio e cugino) forse per motivi economici.

Tiziana Falbo, 37 anni, uccisa a Cosenza dal convivente.

Natalina Rognoni, 91 anni, a Novara, è stata uccisa dal figlio.

Angelica Cappelli, 15 anni, a Subiaco (Roma), morta ammazzata dal padre, carabiniere, che ha sparato alle figlie di 13 e 15 anni. Angelica muore.

Lucia Lambertini, 60 anni, uccisa a Livorno dal marito.

Rosa Reiterer, 75 anni, a Sarentino (Bolzano) ammazzata a martellate dal genero che poi se ne torna a casa a dormire.

A Bologna è morta Caterina Tugnoli, 42 anni, ammazzata da un uomo con il quale aveva avuto una relazione lunga tre anni, al termine della quale lei aveva cambiato la serratura della porta. Lui, un agente di custodia, quindi dotato di arma, come tanti tra gli autori di delitti in famiglia, ha insistito molto per incontrarla, lei non si è fidata e lui allora l’ha aspettata sotto la porta di casa e lì ha messo in atto la sua guerra personale. Morta lei, suicida lui.

Si chiamava Eleonora Liberatore e anche lei, a Cesena, alla giovane età di 37 anni, è stata uccisa a coltellate, sul petto e sulla schiena, dal suo ex compagno che ancora non si rassegnava alla fine del loro rapporto. Per lui c’era un provvedimento cautelativo. Cosa significa concretamente non saprei perchè di sicuro non ha tutelato la donna che lo aveva denunciato per stalking e che è stata aggredita in un bar, mentre stava con gli amici, senza che evidentemente qualcuno abbia potuto fare qualcosa per lei.

Allinca Elenea Rosu, 48 anni, l’ennesima vittima di femminicidio in italia, accoltellata a morte dal marito.

Lea Garofalo è stata sequestrata un anno fa. Oggi sappiamo che fu torturata e sciolta nell’acido. Lei si era schierata contro la ‘ndrangheta e della ‘ndrangheta faceva parte il suo ex convivente e padre di sua figlia.

Albissola (Savona): Kamila Lysadorska è stata uccisa a coltellate dall’ex fidanzato, italiano. Lui aveva ancora le chiavi. A ritrovare il suo corpo in un lago di sangue i due figli di 4 e 6 anni che sono andati a chiamare la vicina per chiedere aiuto.

San Nicandro Garganico (Foggia): Anna de Pilla, è stata picchiata a morte dal marito. Della coppia si dice che viveva un rapporto molto violento e che lei non aveva mai denunciato per paura delle ritorsioni.

Sonico (Brescia): Anna Maria Riva, è stata accoltellata dal figlio il quale dopo avrebbe tentato di uccidersi.

Firenze: Anna Maria Lotti e Eva Bigalli, rispettivamente madre e figlia, sono state accoltellate da un vicino di casa. Il vicino era stato denunciato da loro per stalking perchè manifestava comportamenti minacciosi e aggressivi chè non tollerava il cagnolino delle due donne. Era stato condannato. Questa la vendetta. La madre, Anna Maria Lotti, è morta. La figlia è stata ferita gravemente ma per fortuna è sopravvissuta.

Alessandria: Paola Carlevaro viene strangolata nel sonno dal marito. Di lui ovviamente dicono che era tanto depresso.

Treviglio (Bergamo): Silvia Betti viene accoltellata dal marito. Lei voleva separarsi.

Roma: una donna di nazionalità rumena, Maricica Hahaianu, viene colpita dal pugno di un italiano. Lei finisce in coma e subisce una delicata operazione per i danni al cranio, poi muore.

Como: Maria Luigia Pozzoli viene accoltellata a morte da un uomo. Pare avessero dei “banali dissidi”.

Pontecorvo (Frosinone): Anna Spiridigliozzi viene uccisa dal suocero.

Garbagnate Milanese: Petronilla Sanfilippo viene accoltellata e poi finita con un ferro da stiro. Viene arrestato il suo compagno che dopo averla uccisa pare l’abbia anche rapinata.

Avetrana: Sarah Scazzi viene uccisa, secondo una prima confessione, dallo zio molesto. La cugina viene arrestata come complice del delitto. Attualmente le versioni di avvocati, consulenti e media, ancora prima della conclusione o dell’inizio di un processo, sgravano l’uomo da qualunque responsabilità e addebitano il delitto alla cugina.

Como: si tratta di Beatrice Sulmoni, il cui corpo è stato ritrovato nel lago in zona Ticinese, uccisa dal marito che prima di gettarla in acqua aveva tentato di decapitarla. Lei era incinta di tre mesi.

Novi: Shahnaz Begum viene uccisa a sassate dal marito mentre il figlio tenta di far fare la stessa fine alla sorella. Nosheen, questo il suo nome, non accettava nozze combinate e la madre ha tentato di difenderla.

Settembre:

Livorno: Lui spara alla moglie, Elisabetta C., 46 anni, uccidendola, e poi si suicida. E’ il figlio a trovare i corpi.

Torino: Spirita Regis, 68 anni, a Bussoleno, viene uccisa a colpi di pistola dal figlio che poi si suicida. Di lui scrivono che avesse disagi psichici.

Brescia: lui uccide con un fucile la figlia di tre anni, Nicol Fogari, che ha avuto dall’ex compagna, fa fuori anche il cane e poi si suicida.

Portici (Napoli): Teresa Buonocore viene ammazzata nella sua auto. Secondo gli inquirenti sarebbe una esecuzione per la quale sono stati arrestati due uomini e sono attualmente indagati come mandanti il fratello e la moglie di un uomo, anche lui indagato, condannato a 15 anni di prigione per abusi su minori inclusa la bambina di otto anni di Teresa Buonocore.

Poggioreale: Emma Durante viene ammazzata a coltellate davanti al figlio dal marito. Costui tenta il suicidio senza riuscirvi. Secondo i vicini era una coppia che litigava spesso.

Genova: Artichiana Mazzucchelli viene bastonata e poi gettata dalla finestra del quarto piano. Viene arrestato il nipote.

Rimini: Monica Anelli viene uccisa con un colpo di balestra. Aveva tentato la fuga senza riuscirvi. E’ stata colpita da una freccia. L’ha ammazzata lo zio che ha anche staccato i tubi del gas per fare esplodere la casa. In seguito si è suicidato.

Cavenago: Zabina Kazanxhiu, viene uccisa a coltellate dopo essersi separata dal marito. Lui non ha permesso che lei vivesse una più serena esistenza lontana dalle violenze che il marito le infliggeva.

Milano: Teresa Patanìa viene ammazzata a colpi di pistola dall’ex marito. Una vera e propria esecuzione sotto gli occhi atterriti di vicini, figli, parenti. Prima di morire Teresa Patanìa pare avesse chiesto più volte di salvare i bambini.

Agosto:

Cinisello: Mariangela Corna muore strangolata dal marito.

Cerignola (Bari): Anna Parrucci viene uccisa per strada a colpi di pistola. Viene ferita anche la figlia di un anno e mezzo. L’ipotesi è di un delitto compiuto da qualcuno di famiglia per banali contrasti.

Partanna (Trapani): Carmela Scimeca viene uccisa a coltellate dal marito il quale poi si suicida. Stavano per separarsi.

Roma: una donna, Catia Carbini, 47 anni, viene uccisa con una pistola dal marito che poi si è suicidato. Avevano due figli quasi maggiorenni. Stavano per separarsi.

Brescia: Cesarina Boniotti muore di percosse violente inflitte dal suo convivente. Avevano dei problemi economici e vivevano una vita abbastanza grama. Lui è stato arrestato per omicidio.

Genova: Mara Basso uccisa con varie coltellate dal marito, un carabiniere. Erano in corso le pratiche per il divorzio.

Milano: Emlou Aresu viene uccisa a pugni da un uomo che dopo aver litigato con la fidanzata è uscito di casa con l’intenzione di uccidere una donna qualsiasi.

Canicattì (Caltanissetta): Costanta Paduraru viene uccisa a coltellate dal marito. Erano separati, lui aveva chiesto un “chiarimento” e ha chiarito perfettamente il suo punto di vista.

Milano: Jolanda Ripamonti viene soffocata con un cuscino dal marito. Pare volesse mettere fine alle sue sofferenze. Lui è stato arrestato per omicidio volontario.

Luglio:

Parma: Argia Lazzari viene trovata morta 10 mesi prima alla fine di una scarpata con l’auto. Ora si indaga il marito dopo che l’autopsia avrebbe rilevato un colpo alla testa non compatibile con l’incidente.

Ancona: Rita Pulvirenti e Silvana Mannino, rispettivamente madre e figlia, muoiono ammazzate a colpi di arma da fuoco. Si salva solo Vincenza Mannino, sorella e figlia delle due vittime. Della strage viene accusato l’ex fidanzato di Vincenza Mannino.

Milano: una donna di origini ecuadoriane, Karina Labezzaris Munoz, 35 anni, viene trovata morta ammazzata da ferite inferte all’addome da un coltello da cucina. Gli inquirenti cercavano come responsabile del delitto uno che certamente conosceva.

Udine: Ileana Vecchiato, Diana Alexiu, sono due delle escort scomparse e uccise da un uomo italiano, un serial kiler, che ammazzava le donne con una balestra.

Brescia: Carla Ruffatto e Franca Dolcetti, rispettivamente zia e cugina del femminicida, vengono prese a sprangate dal nipote. Muore la zia e la cugina sopravvive. Lui viene arrestato per omicidio.

Predosa (Alessandria): Franca Pisano viene colpita con un coltello da cucina e ucciso. Accusato è il figlio.

Roma: una donna romena, Angela Mihalova Nijinic, viene accoltellata e uccisa in un sottopasso della stazione di Civitavecchia. Viene accusato il suo ex.

Cuneo: Katerina Marcovic viene uccisa a coltellate. La stessa fine fa il suo amico. Autore dei delitti è l’ex di lei che poi si suicida.

Mestre: Eleonora Noventa, appena sedicenne, viene uccisa dal suo ex trentunenne. Lei lo aveva lasciato. Dopo averle sparato lui si suicida.

Bari: Chiara Brandonisio conosce un tale sul web. Lo incontra, lo rifiuta e lui la uccide a sprangate.

Roma: Anna Maria Tarantino viene picchiata, strangolata e uccisa da un uomo che non accettava un suo rifiuto. L’ha uccisa perchè lei ha detto di No. Lo stesso è avvenuto per tante altre.

Biella: Rosangela de Donà viene trovata uccisa e bruciata dentro il bagagliaio dell’auto. E’ stato arrestato un pregiudicato per motivi annessi ad affari economici di non si sa quale genere.

Venezia: Roberta Vanin muore di coltellate per mano dell’ex convivente. Continuavano a frequentarsi per motivi di lavoro nonostante la separazione. Avevano avuto dei contrasti aggravati dal fatto che lei aveva intrecciato una nuova relazione. Lui ha tentato il suicidio. Senza riuscirci.

Torino: Simona Melchionda viene uccisa e gettata nel fiume. Dopo molti giorni il suo ex, un carabiniere, confessa di averla uccisa con la sua pistola d’ordinanza.

Cremona: Debora Palazzo viene uccisa a colpi di arma da fuoco dall’uomo con cui viveva una relazione oramai agli sgoccioli. Lui poi si suicida.

Villa Raspa di Spoltore: Angela Mihaloeva, ammazzata per strangolamento dal suo compagno. Secondo la stampa avevano problemi di miseria. E si sa che tutti i poveri per placare i disagi derivanti dalla povertà ammazzano le donne.

Torino: una donna di origini filippine viene trovata morta nel suo appartamento, strangolata e senza slip. Si presume sia stato un conoscente.

Cremona: Maria Montanaro e Livia Balcone, entrambe ex dell’assassino, vengono uccise con un arma da fuoco da un uomo che decide in un solo giorno di fare i conti con le sue ex fidanzate, una delle quali per nulla recente, e poi suicidarsi.

dalla torre di via imbonati

Ora siamo stanchi: permesso di soggiorno subito!

Appello alla mobilitazione e convocazione di un’assemblea nazionale.

Milano, 7 novembre 2010. Dal 5 novembre un gruppo di immigrati è salito in cima alla torre ex Carlo Erba in Via Imbonati

a Milano. Non scenderanno fino a che non verrà data risposta alla richiesta di veder riconosciuto il diritto a una vita dignitosa, che passa innanzitutto per l’ottenimento del permesso di soggiorno.

In prosecuzione delle mobilitazioni degli ultimi mesi e come gli immigrati di Brescia, che alla fine di ottobre sono saliti su una gru della metropolitana, anche gli immigrati milanesi denunciano una situazione che coinvolge almeno 50mila persone, tutte truffate da una sanatoria farsa per la quale hanno sborsato migliaia di euro e da cui la maggioranza è rimasta esclusa per motivi pretestuosi.

La sanatoria del 2009 – ovverossia l’unico mezzo possibile in Italia per emergere dal lavoro nero e dalla clandestinità – si rivolgeva, infatti, solo a due categorie di lavoratori (colf e badanti), escludendone così la stragrande parte.

Il pagamento di una tassa di € 500, la dubbia esclusione di chi ha precedenti espulsioni e l’attivazione di reti criminali diffuse per lo sfruttamento e l’estorsione dei cittadini stranieri (disposti a sborsare ingenti somme di denaro per regolarizzarsi), hanno generato un mostro sociale, culturale e giuridico.

“Dalla torre di Via Imbonati si lancia, dunque, un appello a tutti i cittadini, immigrati e italiani, perché vengano a sostenere e a partecipare alla protesta, che è di tutti!” dichiarano i cittadini stranieri e le organizzazioni che sostengono la mobilitazione.

“Si fa appello ai cittadini e ai lavoratori, stranieri e italiani, alle associazioni, alle comunità, alle organizzazioni, ai sindacati e a tutti i soggetti interessati perché appoggino la mobilitazione e sostengano il presidio permanente di Via Imbonati.

Se, infatti, i lavoratori immigrati, ottenendo il riconoscimento di un diritto fondamentale, emergono dal lavoro nero e dalla clandestinità, divengono meno ricattabili e ciò si traduce in un beneficio per tutti, lavoratori e cittadini, stranieri e italiani.” concludono i partecipanti e i sostenitori del presidio permanente.

Inoltre, dalla Torre si ribadiscono i punti della mobilitazione:

1) rilascio del permesso di soggiorno per chi ha partecipato alla “sanatoria truffa”;

2) prolungamento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro;

3) rilascio del permesso di soggiorno per chi denuncia il datore di lavoro in nero o lo sfruttamento sul lavoro;

4) emanazione di una legge che garantisca il diritto di asilo;

5) riconoscimento del diritto di voto per chi vive in Italia da almeno 5 anni;

6) riconoscimento della cittadinanza per chi nasce o cresce in Italia.

Comitato Immigrati Milano

DOMENICA 14 NOVEMBRE

Ore 11-16 Assemblea Nazionale Antirazzista

Ore 13 Pranzo multietnico organizzato dall’Ass. “Convergenza delle culture”

Ore 16 Partita di Calcio organizzata dall’Ass. Nuova Multietnica. La Nuova Multietnica sfida gli immigrati del presidio di via imbonati

Ore 18 Musica Latinoamericana con il gruppo Nazca

Torino. mostra di Martha Rosler

Una mostra che vale la pena andare a vedere (dal 24 ottobre al 30 gennaio) a Torino

La GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino presenta all’interno del GAM Underground Project la prima mostra di un museo italiano dedicata al lavoro di Martha Rosler. AS IF (come se) è la formula che Martha Rosler ha sempre usato per descrivere il suo metodo di lavoro che è quello tipico dello schizzo, dello studio, senza nessuna pretesa di “professionismo dell’arte” e di compiutezza delle opere. Procedere “come se” significa usare tutti i media possibili, anche quelli in cui l’artista non può raggiungere alcuna perfezione formale perché semplicemente strumentali alla presentazione dalla ricerca condotta. C’è anche dell’ironia in questa espressione che a lungo è stata usata in America come sostitutivo di un altro comune modo di dire: You wish! (Ti piacerebbe!) Al pubblico dell’arte che spesso di fronte alle opere contemporanee dice: questo potrei farlo anch’io! Martha Rosler ha sempre risposto: Please do it! (per favore fallo!) perché è al pubblico che spetta la responsabilità di prendere coscienza e fare proprie le tematiche che il lavoro dell’artista fa emergere.

L’esposizione raccoglierà le più importanti opere dell’artista dal 1965 ad oggi, dagli storici collage delle serie Body Beautiful e Bringing the War Home, alle più recenti opere installative, offrendo inoltre un’ampia panoramica delle serie fotografiche dedicate agli aeroporti, alle strade cittadine e alle metropolitane.

Opere molto note che hanno fatto la storia dell’arte internazionale degli ultimi quaranta anni saranno presentate accanto a video, testi, e ricerche meno conosciuti, nel tentativo di restituire la complessità e la profondità di un pensiero critico esercitato nell’arco di un ormai lungo impegno artistico. L’intero percorso della mostra abbraccia l’installazione di un nuovo progetto pensato dall’artista in relazione con la città di Torino, frutto di un’approfondita ricerca su alcuni aspetti della tratta di persone dall’Africa al nostro paese.

La mostra non intende essere un esercizio celebrativo di storicizzazione ma nasce dalla constatazione della flagrante attualità di tutti i temi affrontati dall’artista e dell’inesausta capacità dei suoi lavori di provocarci e interrogarci anche a distanza di decenni su problematiche fondamentali della nostra cultura sociale, quali lo sfruttamento del corpo femminile, il consumismo, la guerra, le classi e i conflitti sociali e più ancora l’interconnessione che tutti questi aspetti rivelano all’interno di un sistema capitalistico giunto alla propria parabola discendente.

Un grazie alle donne di Terzigno

Quello che sta accadendo a Terzigno mi ha fatto venire in mente una storia che Clarissa P. Estès racconta  in  ” Donne che corrono con i lupi”:

“Negli anni cinquanta una petroliera affondò sul lago Michi­gan. Il giorno dopo le madri strigli­a­vano i bam­bini mac­chiati di petro­lio. La nor­mal­iz­zazione dell’abnorme induceva le madri a rip­ulire i bam­bini e ad accettare poi i pec­cati delle raf­finerie, delle fab­briche, delle for­naci. Le donne recis­ero la loro giusta collera e poi si abit­u­arono.”

La nor­mal­iz­zazione della vio­lenza subita un giorno dopo l’altro induce  a restare in situ­azioni impos­si­bili, a perdere la capac­ità di ribellarsi, a voltare la testa dall’altra parte per non vedere, a sen­tirsi inca­paci di imporre le cose in cui si cre­de con tutto il cuore.

Per questo voglio ringraziare le donne (tante!) e gli uomini di Terzigno. Perchè hanno smesso di abbassare gli occhi e hanno alzato la testa. Perchè si sono ribellate/i. Perchè ci insegnano che non si può tacere per sempre di fronte a una carneficina quotidiana che distrugge tutto, che calpesta persone e diritti, che avvelena la terra per arricchire una banda di serial killer malati e senza scrupoli che pensano solo a riempirsi le tasche e non vedono più in là del loro naso. Stanno scancellando il futuro, la natura stessa, un disastro terribile che si spande come una macchia nera. Per il loro profitto stanno trasformando il mondo in un luogo invivibile.  Bisogna fermarli.  E certo ci vuole ben altro. E’ necessario riannodare tutti i fili, capire che tutte le cose sono collegate, che non si può pensare di cambiare una cosa se non cambia tutto, è necessario che forze disperse si colleghino e trovino obiettivi reali comuni, che si indichino i veri colpevoli. Ma ribellarsi è il primo passo, ed è giusto, come si diceva una volta.

“Quando le donne non par­lano, tace il nat­u­rale e il sel­vag­gio del mondo. Tac­ciono l’amore e le voci della con­sapev­olezza. Quando gli istinti sono dan­neg­giati, gli esseri umani nor­mal­iz­zano un assalto dopo l’altro, atti di ingius­tizia e di dis­truzione con­tro se stessi, con­tro i loro figli, la loro terra. Le donne che restano in silen­zio, cadono in un silen­zio mor­tale e nella dis­per­azione. Seguono fat­ica e rasseg­nazione. E la gab­bia si richi­ude.”

PER QUESTO UN GRAZIE ALLE DONNE DI TERZIGNO CHE, COME TANTE ALTRE OGNI GIORNO NEL MONDO, FINALMENTE QUELLA GABBIA L’HANNO APERTA.

“Arrivano momenti in cui è d’obbligo lib­er­are una rab­bia che scuota i cieli”