12 febbraio Firenze. Assemblea nazionale di Facciamo Breccia

ASSEMBLEA NAZIONALE DI FACCIAMO BRECCIA

SABATO 12 FEBBRAIO 2011

dalle ore 11 alle ore 18

FIRENZE – c/o AZIONE GAY E LESBICA – via Pisana 31R

L’11 febbraio 2011 ci sarà chi festeggerà ancora una volta il Concordato fra il regime fascista italiano e la casta sacerdotale vaticana: il coordinamento Facciamo Breccia, uscendo dalla “tradizione” non organizzerà la manifestazione No Vat.

Quando nel 2005 il percorso di Facciamo Breccia prese avvio dallo sdegno diffuso per i continui attacchi contro l’autodeterminazione di donne e LGBTIQ da parte delle gerarchie vaticane, raccolse l’area dell’associazionismo e dei collettivi LGBTIQ e femministi che uscivano dal ciclo di mobilitazioni di Genova 2001 e dei Social Forum di Firenze e Parigi, ma anche altra parte di movimento che dava una lettura politica generale del ruolo di controllo sociale svolto dal Vaticano, e questo in un clima generale di riassorbimento dei movimenti.

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ancora in difesa di via dei Conciatori

Continua a la mobilitazione in difesa del palazzo di Via dei Conciatori, che la giunta comunale vuole vendere ai privati. Il sindaco renzi, l’uomo del “fare”, nella sua perenne ricerca di notorietà  (ma non assomiglia a qualcuno?), ha bisogno di denaro. Così, mentre rifiuta la proposta dei Della Valle di costruire loro lo stadio, con i loro soldi, e afferma che ci penserà il comune, con i nostri soldi, vende beni pubblici come fossero noccioline al miglior offerente. Vuoi mettere il lustro che verrà dall costruzione dello stadio in confronto a recuperare dai vecchi immobili  luoghi sociali, servizi, case popolari? Nel volantino i prossimi appuntamenti.

qui per ulteriori informazioni sul progettoconciatori

dalla torre di via imbonati

Ora siamo stanchi: permesso di soggiorno subito!

Appello alla mobilitazione e convocazione di un’assemblea nazionale.

Milano, 7 novembre 2010. Dal 5 novembre un gruppo di immigrati è salito in cima alla torre ex Carlo Erba in Via Imbonati

a Milano. Non scenderanno fino a che non verrà data risposta alla richiesta di veder riconosciuto il diritto a una vita dignitosa, che passa innanzitutto per l’ottenimento del permesso di soggiorno.

In prosecuzione delle mobilitazioni degli ultimi mesi e come gli immigrati di Brescia, che alla fine di ottobre sono saliti su una gru della metropolitana, anche gli immigrati milanesi denunciano una situazione che coinvolge almeno 50mila persone, tutte truffate da una sanatoria farsa per la quale hanno sborsato migliaia di euro e da cui la maggioranza è rimasta esclusa per motivi pretestuosi.

La sanatoria del 2009 – ovverossia l’unico mezzo possibile in Italia per emergere dal lavoro nero e dalla clandestinità – si rivolgeva, infatti, solo a due categorie di lavoratori (colf e badanti), escludendone così la stragrande parte.

Il pagamento di una tassa di € 500, la dubbia esclusione di chi ha precedenti espulsioni e l’attivazione di reti criminali diffuse per lo sfruttamento e l’estorsione dei cittadini stranieri (disposti a sborsare ingenti somme di denaro per regolarizzarsi), hanno generato un mostro sociale, culturale e giuridico.

“Dalla torre di Via Imbonati si lancia, dunque, un appello a tutti i cittadini, immigrati e italiani, perché vengano a sostenere e a partecipare alla protesta, che è di tutti!” dichiarano i cittadini stranieri e le organizzazioni che sostengono la mobilitazione.

“Si fa appello ai cittadini e ai lavoratori, stranieri e italiani, alle associazioni, alle comunità, alle organizzazioni, ai sindacati e a tutti i soggetti interessati perché appoggino la mobilitazione e sostengano il presidio permanente di Via Imbonati.

Se, infatti, i lavoratori immigrati, ottenendo il riconoscimento di un diritto fondamentale, emergono dal lavoro nero e dalla clandestinità, divengono meno ricattabili e ciò si traduce in un beneficio per tutti, lavoratori e cittadini, stranieri e italiani.” concludono i partecipanti e i sostenitori del presidio permanente.

Inoltre, dalla Torre si ribadiscono i punti della mobilitazione:

1) rilascio del permesso di soggiorno per chi ha partecipato alla “sanatoria truffa”;

2) prolungamento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro;

3) rilascio del permesso di soggiorno per chi denuncia il datore di lavoro in nero o lo sfruttamento sul lavoro;

4) emanazione di una legge che garantisca il diritto di asilo;

5) riconoscimento del diritto di voto per chi vive in Italia da almeno 5 anni;

6) riconoscimento della cittadinanza per chi nasce o cresce in Italia.

Comitato Immigrati Milano

DOMENICA 14 NOVEMBRE

Ore 11-16 Assemblea Nazionale Antirazzista

Ore 13 Pranzo multietnico organizzato dall’Ass. “Convergenza delle culture”

Ore 16 Partita di Calcio organizzata dall’Ass. Nuova Multietnica. La Nuova Multietnica sfida gli immigrati del presidio di via imbonati

Ore 18 Musica Latinoamericana con il gruppo Nazca

vai a piedi nudi: boicotta ‘golden lady omsa’

Si è già parlato in questo blog delle lavoratrici della Omsa di Faenza e della decisone dell’azienda di chiudere lo stabilimento per trasferirlo in Serbia. Tutto questo con la scusa della crisi, mentre i profitti del signor padrone continuano ad essere alti.  GOLDEN LADY, colosso italiano del settore calzetteria,“è leader indiscusso in Italia”. In totale conta 15 stabilimenti produttivi in Europa e 4 negli USA, 7000 dipendenti, 300 milioni di paia di calze prodotte all’anno e una quota totale del mercato nazionale superiore al 50% e altre significative in Russia e in tutti i principali mercati europei, con filiali estere in Germania, Spagna, Francia e Regno Unito. Nonostante questo le 350 operaie dello stabilimento di faenza resteranno senza lavoro.  Le operaie, dopo mesi di lotta, saranno tutte licenziate e ci chiedono di boiocottare i prodotti dell’azienda.

VAI A PIEDI NUDI, BOICOTTA:

Philippe Matignon — Sisi — Omsa — Golden Lady — Hue Donna — Hue Uomo — Saltal­le­gro — Saltal­le­gro Bebè — Serenella.

Ma, ogni tanto mi domando, non sarebbe l’ora di prendere esempio dalle operaie tessili della Bruckman di Buenos Aires  e dalle tante fabbriche autogestite argentine, che dei padroni ne hanno fatto a meno? E magari lavorare in un altro modo?  E magari produrre cose diverse e fare meno monnezza?  Non sarebbe l’ora di smettere di elemosinare lavoro (di merda) e iniziare a prendercelo e a trasformare il modo di produrre? O son troppo fantasiosa? Non mi pare, dato che ad ottobre del 2010in Argentina ci sono 205 imprese recuperate che danno lavoro a circa 10.000 lavoratori. E che intorno alle fabbriche “senza padrone” nasce  un’economia solidale che crea altri posti di lavoro e coinvolge tutto il territorio. Ne potete leggere più approfonditamente qui e qui.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=uFetQqeYKXU[/youtube]

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=nR5fLDAYYE8[/youtube]

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=KvFbqAIKzNo[/youtube]

Firenze. Progetto Conciatori e Una Casa delle Donne

A Firenze già da anni le varie giunte si sono via via disfatte di parti del patrimonio immobiliare pubblico. Quella attuale non si smentisce e continua questa opera devastante, che toglie a tutti per dare a pochi speculatori.

Tra gli immobili messi in vendita  nella ultima tranche c’è un grande stabile nel quartiere di Santa Croce, sede di alcune associazioni e per il resto lasciato inutilizzato. In queste ultime settimane ci sono state varie assemblee per cercare un modo per contrastare la vendita. Sabato 6 novembre dalle ore 16 ci sarà una festa per strada in Via dei Conciatori, durante la quale saranno anche presentati vari progetti su cose che si potrebbero realizzare in questo spazio, invece di regalarlo alle banche e alle immobiliari per il loro profitto (Sotto il volantino)

Molti i bisogni e le idee  che sono venute fuori: da un centro diurno per gli anziani  a un laboratorio/galleria d’arte, dai laboratori di riciclo a un archivio sulla storia del quartiere. E ancora altri.

Noi donnole, che da tanto sogniamo un LUOGO (“…più circoli di cucito femministi e più ululati…”), abbiamo pensato di proporre la costruzione di una casa delle donne:

Per una Casa delle Donne

Virginia Woolf diceva che era necessaria una stanza tutta per sé per esistere. Noi vogliamo una casa tutta per noi. Una Casa delle Donne per stare insieme, parlare, confrontarci, scambiarci competenze.

Un luogo per costruire un lavoro artistico in comune, creare, riciclare, assemblare, cantare, suonare, ballare.

Un luogo in cui le donne maltrattate possano trovare solidarietà e aiuto materiale.

Dove poter tenere un corso di italiano per le donne migranti.

Dove poter svolgere un laboratorio di alfabetizzazione informatica per le donne.

Dove poter dare vita ad un laboratorio interculturale, per raccontarci le nostre storie, tradizioni, memorie, culture, saperi. Per combattere pregiudizi, stereotipi e razzismo.

Dove poter realizzare un punto di informazione su sessualità e contraccezione.

Dove poter tenere corsi di autodifesa per donne maltrattate.

Vogliamo una Casa delle Donne da abitare con le nostre relazioni per realizzare una condivisione di esperienze e saperi.

Una Casa in cui ciascuna possa trovare quella stanza tutta per sé che serve a dare inizio ad una nuova esistenza.

Inventala, costruiscila assieme a noi.

Che la sorellanza abbia inizio.


TUTTI I MERCOLEDI ALLE 18, ASSEMBLEA DI “PROGETTO CONCIATORI” IN VIA DEI CONCIATORI, nella sede del Circolo anarchico