comunicato del comitato diritti prostitute per Joy

Postiamo questo comunicato del comitato per i diritti civile delle prostitute:

Joy che, come tante altre donne rinchiuse nei lager per migranti, avrebbe diritto ad un permesso di soggiorno come vittima di tratta, è ingabbiata nel circuito Cie-carcere-Cie dal 26 giugno 2009. Quel giorno, infatti,venne fermata per un controllo mentre andava al supermercato. Sprovvista di documenti, venne trattenuta per tre giorni in caserma e poi portata al Cie milanese di via Corelli, il 29 giugno.

Al CIE ha subito un tentativo di stupro da parte di un ispettore di polizia e ha avuto il coraggio di denunciarlo. Joy insieme a Helen, Florence, Debbie, Priscilla e altre sono state picchiate, arrestate e processate, trattenute in carcere per sei mesi per essersi ribellate e aver protestato durante una rivolta al CIE di Corelli a Milano.Rilasciate dal carcere sono state trasferite nuovamente nei CIE, Joy 10 mesi passati tra Cie e carceri.

Ora la prospettiva di passarne così ancora almeno altri due, oggi la questura ha confermato il suo trattenimento nel CIE di Modena.

Joy è una delle tante vittime della tratta e di spietati trafficanti che girano liberi (loro si) nel nostro Paese. Ricordiamo che costoro hanno già ucciso tre familiari di Joy – il padre, un fratello e la sorella – per costringerla a tornare sulla strada.

La storia di Joy e di altre donne e trans che hanno subito abusi nel CIE di Milano ci dimostra come gli apparati repressivi e di controllo dello Stato esigano soprattutto che i ricatti sessuali che ogni donna e trans subisce dentro i Cie rimangano taciuti. Stanno cercando di obbligarle al silenzio. Rivolgiamo questo pubblico appello al presidente della Commissione Diritti Umani del Senato  Se. Marcello Pera affinché prenda conoscenza di quanto sta accadendo nei CIE in relazione alle violenze sulle donne e transessuali.Se non verranno prese iniziative dal nostro Governo per proteggere le vittime di trafficking che sono recluse faremo un rapporto urgente al Human Rights Council delle Nazioni Unite Chiediamo alla stampa di affrontare questo caso che è emblematico della situazione di violenza in cui vivono tante donne migranti in Italia e dentro i CIE. La violenza istituzionale sulla loro pelle non deve passare inosservata , i prossimi giorni ci sarà una mobilitazione per Joy

Pia Covre Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute

un’ordinaria storia italiana

da Repubblica di oggi, cronaca di Milano:

Affittava casa a trans irregolari

Sospeso ispettore della questura

Il poliziotto in servizio a Milano è stato indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. E’ stato anche denunciato per molestie telefoniche a sfondo sessuale ad una brasiliana mentre era al Cie di via Corelli

Affittava in nero un appartamento ad alcuni trans immigrati clandestini, per questo motivo è stato sospeso dal servizio un ispettore della polizia in forza alla questura di milano. Il provvedimento è stato adottato d’ufficio, perché il poliziotto, 45 anni, è indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Lo fa sapere la stessa questura del capoluogo lombardo.

Secondo le indagini, l’ispettore dall’estate scorsa avrebbe ospitato in un appartamento lasciatogli in uso da una sua amica dominicana, alcuni cittadini stranieri, transessuali che si prostituivano, ben sapendo che si trattava di irregolari e percependo il canone d’affitto. Quando gli agenti del commissariato, nei giorni scorsi, hanno controllato il piccolo appartamento hanno trovato un 30enne transessuale irregolare in italia che avrebbe confermato il tutto.

Non solo. Lo stesso poliziotto è stato denunciato a fine marzo 2010 per molestie telefoniche a sfondo sessuale da una brasiliana di 30 anni all’epoca dei fatti nel Cie di via Corelli, sempre a Milano, dove il 45enne avrebbe prestato occasionalmente servizio. La donna ha spiegato che l’ispettore al telefono diceva frasi oscene e le faceva delle avance molto esplicite.

E Macerie ci racconta che Paola, la trans che lo ha denunciato pubblicamente, è stata prelevata dalla polizia stamattina nel Cie di via Corelli.  Non si sa dove sia, non è stato possibile rintracciarla,  non risponde più al telefono. Sempre su Macerie è possibile ascoltare una intervista a Paola di qualche giorno fa.

E mentre il silenzio su ciò che accade dentro i CIE si sta rompendo continua la mobilitazione  contro la deportazione di Joy. Il calendario delle iniziative in continuo aggiornamento su noinonsiamocompici:

* Sabato 10 Bari: presidio e concerto sotto le mura del Cie Bari-Palese in solidarietà ai migranti reclusi, in viale europa dalle 16 alle 22

* Sabato 10 Modena: presidio informativo sulla situazione di Joy, contro i Cie, le deportazioni e il “pacchetto sicurezza”, in piazza della Torre dalle 16.00, altro presidio sempre in una piazza centrale di Modena a sostegno di Joy, contro Cie e deportazioni,successivamente è previsto uno spostamento sotto al Cie di Modena per un saluto ai detenuti e alle detenute.

* Lunedì 12 Bologna: presidio informativo sulla situazione di Joy, contro i Cie, le deportazioni e il “pacchetto sicurezza”, sotto le due Torri dalle 18

* Martedi 13 Udine: presidio informativo dalle 17.30 alle 19.00 in Piazzetta Belloni, organizzato dal Centro sociale anarchico di Udine in esilio.

* Lunedì 12 Palermo: presidio informativo in via Cavour (nei pressi della Feltrinelli) alle 17.30

* Domenica 18 Cesena: serata antirazzista contro i Centri di Identificazione ed Espulsione, abominio dello Stato democratico, ore 21 allo spazio libertario Sole & Baleno, subb. valzania 27

ancora per joy

La mobilitazione per Joy continua
Segnaliamo un  articolo sulla sua storia sul n. 10 del settimanale  Carta
Un appello a farsi sentire da noinonsiamocomplici:
Il 12 aprile scadono i 60 giorni affibbiati a Joy il 12 febbraio scorso, con un’udienza di convalida fatta in fretta e furia e senza i suoi avvocati dopo il trasferimento dal carcere di Como al Cie di Modena.
Molto probabilmente, qualche giorno prima della scadenza la questura di Modena chiederà al giudice di pace di firmare il prolungamento della sua detenzione nel Cie per altri 60 giorni. E il giudice di pace firmerà senza battere ciglio, come sempre.
Questi sono gli “automatismi burocratici” che, grazie alle nuove norme introdotte col “pacchetto sicurezza”, rubano fino a sei mesi di vita a donne e uomini migranti rinchiudendole/i in uno dei 13 lager sparsi sul territorio italiano per poi rimpatriarle/i.
Automatismi che ci richiamano alla memoria l’apparato burocratico che tenne in piedi i lager nazisti, quella “banalità del male” che dissimula la ferocia del razzismo istituzionale e dei suoi esecutori – oggi come ieri. Automatismi contro cui si rivoltano, giustamente e sempre più frequentemente, le centinaia di donne e uomini rinchiuse nei lager di stato e quotidianamente sottoposte ad umiliazioni, vessazioni, molestie e violenze.
Joy che, come tante altre donne rinchiuse nei lager per migranti, avrebbe diritto ad un permesso di soggiorno come vittima di tratta, è ingabbiata nel circuito Cie-carcere-Cie dal 26 giugno 2009. Quel giorno, infatti, venne fermata per un controllo mentre andava al supermercato. Sprovvista di documenti, venne trattenuta per tre giorni in caserma e poi portata al Cie milanese di via Corelli, il 29 giugno.

Ad oggi le hanno rubato quasi dieci mesi di vita. Quanti altri gliene vogliono rubare?

Raccontare la storia di Joy come storia paradigmatica significa rendere pubblica la “banalità del male” a cui ci vorrebbero assuefare e contro la quale RIBELLARCI E’ GIUSTO!

Invitiamo le realtà antirazziste a costruire nei propri territori, intorno al 12 aprile, iniziative e mobilitazioni contro i Cie, le deportazioni e le norme liberticide e razziste del pacchetto sicurezza.
Come sempre il blog noinonsiamocomplici è a disposizione di chi nega fattivamente la propria complicità col razzismo istituzionale e i suoi servi. Segnalateci le iniziative a complici@anche.no
Noinonsiamocomplici

la Ru486 e la Santa Alleanza

Le prime parole dei nuovi eletti della Lega alle regionali sono state per le donne (che carini!). L’argomento è la Ru486, finalmente in distribuzione in Italia. In ritardo di anni,rispetto a gran parte dei paesi europei, 22 nel caso della Francia.

I Paesi in cui è attualmente utilizzata sono Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Lettonia, Norvegia, Paesi Bassi, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.  L`aborto farmacologico tramite Ru486 prevede l`assunzione di due farmaci: la Ru486 – che interrompe lo sviluppo della gravidanza – in abbinamento a una prostaglandina – che provoca le contrazioni uterine e l`espulsione dei tessuti embrionali. Ogni paese in cui la pillola abortiva è commercializzata ha delle regole e delle scadenze precise: la pillola può infatti essere assunta entro un certo periodo di tempo, calcolato in settimane, che varia da nazione a nazione. In genere tutto si svolge in regime di day hospital (come del resto l’interruzione di gravidanza per aspirazione in Italia)

Le parole di Cota, neogovernatore del Piemonte:“Cerchero’ di tenere in magazzino le pillole abortive arrivate in Piemonte. Essendo a favore della vita faro’ di tutto per contrastare l’impiego della pillola. Per prima cosa chiedo ai direttori generali di bloccare l’impiego della Ru486 attendendo la mia entrata in carica, poi chiedero’ che in tutte le strutture sanitarie piemontesi siano ospitate le associazioni Pro Vita”.

Anche il presidente del Veneto Luca Zaia sceglie la linea dura: “Studieremo il modo per non farla arrivare negli ospedali veneti”.

Più “moderati” gli altri eletti del centrodestra:

Renata Polverini, Lazio: “La somministrazione della Ru486 seguirà lo stesso percorso dell’aborto chirurgico, quindi sarà somministrata in ospedale.”

Per il neo presidente della Regione Campania, Caldoro, la pillola abortiva deve essere prevista “in regime di ricovero”. Stessa posizione quella  del presidente calabrese Scopelliti: “Sono convinto che solo in ospedale possa essere seguito il percorso per l’utilizzo della pillola abortiva. Per il resto sono contrario a qualsiasi altra forma di somministrazione

Prima delle elezioni così erano scesi in campo i vescovi italiani bocciando i candidati  schierati a favore della Ru486, come nel Lazio Emma Bonino e in Piemonte Mercedes Bresso: “La difesa della vita umana, innanzitutto dal delitto incommensurabile dell’aborto anche nella forma di pillola abortiva, è uno dei valori non negoziabili su cui i cattolici devono basare il loro voto politico.”

Tutti in difesa della vita, tutti in difesa dell’embrione e della vita intrauterina. Una Santa Alleanza sul corpo delle donne, che devono pagare fino in fondo la loro autodeterminazione,  la scelta già dura di una interruzione di gravidanza: le colpevoli-le assassine- devono soffrire, con una pillola è troppo facile, non c’è espiazione del peccato! E se si vuol proprio fare  tre giorni in ospedale non ce li toglie nessuno- in Italia, dove ti sbattono fuori dopo tre giorni anche per le peggio operazioni (la salute è un business e i letti costano!). Tre giorni in ospedale in mezzo ad obiettori e ad associazioni per la vita.

Poi invece della vita fuori dall’utero a santa madre chiesa non glie ne importa niente.  Si possono distruggere i campi nomadi, si possono fare le classi differenziali per i bambini degli immigrati e  gli asilinido per soli bimbi di razza padana, riservare i posti in autobus agli italici, si possono bruciare i barboni e rinchiudere uomini e donne nei lager, stuprare le ragazzine in classe (ragazzate!) e mettere a pane e acqua i bambini nelle scuole pubbliche.

Nè glie ne importa dei disoccupati,  dei territori deturpati, delle fabbriche che sputano veleni, della scuola e della sanità che in questo paese stanno diventando di nuovo roba per ricchi.

E tantomeno glie ne importa dei bambini violentati dai suoi preti nelle parrocchie, che quelle cose lì anzi le insabbia e così un tal reverendo Murphy può molestare più di 120 bambini sordomuti e restare impunito. Anzi donne: fate tanti figli e poi mandateli al catechismo, che sennò restano a secco di materia prima…figli per la Patria, figli per la Chiesa.

E afferma Monsignor Fisichella: « Anzitutto credo che dobbiamo prendere atto dell’ affermarsi della Lega, della sua presenza ormai più che ventennale in Parlamento, di un radicamento nel territorio che le permette di sentire più direttamente alcuni problemi presenti nel tessuto sociale. Quanto ai problemi etici, mi pare che manifesti una piena condivisione con il pensiero della Chiesa. »

Vita per gli embrioni  (e ricordiamoci la legge 40). Un programma di morte e di controllo contro donne, omosessuali e immigrati clandestini, come ci spiega il collettivo femminista Rossefuoco

Del resto l’alleanza Vaticano- Fascismo (perchè questo è la Lega: fascismo del più bieco e becero) non è certo una cosa nuova in questo paese. Ricordate Pio XII? Sì, proprio quello che PapaRatz vuol far santo.

nella foto : il Segretario di Stato del Vaticano, Eugenio Pacelli, che nel 1939 diventerà papa col nome di Pio XII, firma il Concordato fra la Germania nazista e la Santa Sede (20 luglio 1933)

Un’altra cosa poi: ma che gli uomini non contribuiscono alla procreazione? che si resta incinte per grazia di dio? mi ricordo un cartello a una manifestazione femminista negli anni ’70. Diceva così:

MASCHI che accusate le donne che hanno abortito di delitto contro la specie

MASCHI che considerate l’aborto un “affare di donne”

MASCHI che lottate per l’aborto libero e gratuito

Mettete in discussione il vostro comportamento sessuale.

Il vostro potere fecondante.

E PER FINIRE  ADERIAMO FIN DA SUBITO ALL’APPELLO DI FEMMINISMOASUD PER IL mestruo day!

firenze razzista

Dopo l’aggressione alle trans lo scorso anno, quella di un ragazzo che usciva da un locale gay questa estate, ora è toccato a un senzatetto che dormiva sui suoi cartoni nel centro della città. E’ stato selvaggiamente picchiato, e preso a cinghiate, da un gruppo di ragazzi con le teste rasate. Sull’articolo del “corriere fiorentino” si legge che “gli investigatori stanno cercando di capire cosa ci sia alla base dell’aggressione”. Non vedo proprio cosa ci sia da capire: il razzismo e il fascismo si sa cosa sono. Ma il trend è   continuare a ridurre fatti di chiara matrice razzista a “bravate”, “bullismo” e via dicendo. A considerare bande di fascisti violenti come fossero solo dei ragazzacci un pò annoiati che vanno in giro picchiando chiunque per passare la serata. In realtà i loro obiettivi sono chiari:  gay, trans, stranieri, poveracci. In realtà   Firenze sta diventando sempre più una città di merda, razzista ed escludente, dove i fascisti cominciano a farsi vedere sempre di più, in questi giorni sfilzate di manifesti fascisti con su scritto “orgogliosi di essere italiani” davanti alle scuole (ma chi glie li da i soldi?). Un’amica mi racconta che davanti alla scuola di suo figlio Azione Giovani, in cambio di una firma per non si sa cosa, regalava pezzi di schiacciata!

Comunque conclusione: ai bravi ragazzi italiani una denuncia a piede libero, il senzatetto albanese, denunciato per clandestinità, finirà di sicuro in un CIE.

Una merda. Altro che orgoglio italico…