Il Comitato per la prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani o degradanti del Consiglio d’Europa ha pubblicato il rapporto relativo alla quinta visita effettuata sul territorio italiano tra il 14 e il 26 settembre 2008. L’Italia fa una pessima figura. Il rapporto riferisce che la delegazione del Comitato ha ricevuto un certo numero di denunce di presunti maltrattamenti fisici e/o di uso eccessivo della forza da parte di agenti della polizia e dei carabinieri e, in minor misura, da parte di agenti della guardia di finanza. Nelle 84 pagine del rapporto, vengono denunciati diversi casi di maltrattamenti subiti sia al momento dell’arresto sia subito dopo il fermo, e anche in carcere. Si tratta di pugni, calci o manganellate, provati anche nel Centro di identificazione e di espulsione di via Corelli a Milano.
Sul fronte delle carceri, il rapporto pone l’accento sul sovraffollamento, sulla questione delle cure mediche e sul trattamento dei detenuti sottoposti al regime di massima sicurezza [il «41-bis»]. Il Comitato ha espresso «la più viva preoccupazione» per il livello di violenza registrato nelle carceri di Brescia-Mombello e di Cagliari-Buoncammino, dove episodi di violenza tra detenuti nel corso del 2008 hanno causato lesioni gravi e, in un caso, la morte di un carcerato. Per tutta risposta le autorità italiane hanno evidenziato che l’amministrazione penitenziaria ha invitato le prigioni di Brescia e di Cagliari a prendere tutte le misure necessarie per impedire la violenza tra detenuti.
Sotto accusa anche l’Ospedale psichiatrico giudiziario Filippo Saporito di Aversa. Secondo il rapporto le condizioni della struttura sono scadenti. La delegazione ha riscontrato che alcuni pazienti erano stati trattenuti nell’Opg più a lungo di quanto non lo richiedessero le loro condizioni, e che altri erano trattenuti nell’ospedale anche oltre lo scadere del termine previsto dall’ordine di internamento. Il rapporto ha denunciato che in alcuni casi i pazienti erano tenuti, al momento della visita del comitato e quindi nel settembre 2008, «legati al letto seminudi, 24 ore su 24 anche per dieci giorni, sdraiati su un materasso con un foro al centro sotto al quale c’è un secchio in cui finiscono gli escrementi». Una situazione definita «incredibile» da Marc Neve, componente del Comitato, e indicata come la più grave nel documento. Nell’ospedale psichiatrico giudiziario i letti di contenzione «non ci sono più dal gennaio 2009 – ha detto all’Ansa Adolfo Ferraro, psichiatra, direttore sanitario della struttura – C’è sicuramente un problema di sovraffollamento, con 300 internati a fronte di una capienza che non dovrebbe superare le 160 unità. C’è una carenza di personale sanitario a fronte di una prevalenza di quello penitenziario, in seguito a quanto previsto dal governo Prodi che ha fatto degli Opg vere e proprie strutture carcerarie. Le persone vivono ammassate l’una all’altra, le presenze sono il doppio di quelle che sarebbero consentite».
Vi segnalo anche una iniziativa dell’ associazione “Liberarsi” :
L’Associazione LIBERARSI e la Chiesa Valdese di Firenze organizzano
DIBATTITO SULL’ABOLIZIONE DELL’ERGASTOLO
presso
Centro Comunitario Valdese, via Manzoni 21 – Firenze
Mercoledì 28 aprile 2010
ore 21.00
Coordina:
Giuseppe Battaglia (Associazione Liberarsi – Ass. Progetto Arcobaleno)
Introduce:
Pawel Gajiewski (Pastore della Chiesa Valdese di Firenze)
Intervengono:
Beniamino Deidda (Procuratore Generale della Toscana)
Nicola Valentino (Autore del libro “L’ergastolo – dall’inizio alla fine” Cooperativa Editoriale Sensibili alle Foglie)
Sandro Margara (Presidente Fondazione Michelucci)
Associazione Liberarsi onlus
via A.Tavanti, 20 – 50134 Firenze – Tel e fax 055 473070