Firenze: 7, 8 e 9 ottobre 2011 5a Vetrina della editoria anarchica e libertaria

donnoL(A)B sarà presente con la mostra “La Resistenza taciuta”, cartoline “Voci diverse“, video etc. etc. alla 5a Vetrina della editoria anarchica e libertaria.

nelle tre giornate si sussegueranno incessantemente eventi culturali: presentazioni di nuovi libri e
dibattiti su problematiche del presente, proiezioni video, readings, azioni teatrali e concerti. Ingresso libero.

Ti invitiamo a visitare la:
5a Vetrina della editoria anarchica e libertaria
Firenze: 7, 8 e 9 ottobre 2011

Teatro Saschall
Via Fabrizio De Andrè
Angolo Lungarno A. Moro

Ingresso gratuito, ristoro solidale

—->qui il programma dell’evento<——-

 

Dalla parte della “teppa”

Tratto da Loop 14 :Dalla parte della “teppa”

Lunedì 18 Luglio 2011 12:34
Oggi come allora, in Valsusa come a Genova, sempre dalla parte dei giovani e irruenti ribelli.

Marco Philopat
Dove sono finiti i macellai cileni dI Genova 2001? Quelli che massacrarono a calci in faccia i giovani dimostranti – quelli che portarono le molotov davanti alla Diaz – quelli che pisciarono addosso ai fermati di Bolzaneto? Non sono di certo spariti – qualcuno di loro ha ottenuto persino promozioni, come ricompensa del buon lavoro effettuato. C’è un libro – ACAB di Carlo Bonini – che spiega bene come questa gang si sia rafforzata negli ultimi anni. E l’abbiamo vista all’opera in più occasioni tra stadi e manifestazioni di piazza. Una tra le più recenti è stata l’agguato a Civitavecchia contro i pastori sardi. Eppure in questi giorni – a proposito della manifestazione in Valsusa – ci tocca stupirci ancora una volta per la propaganda degli old-media contro la fantomatica resurrezione della figura del black bloc. Ma è possibile che nessuno si ricordi del G8 di Genova proprio quando ricorre il decimo anniversario? Ma è possibile che nessuno attui un collegamento così semplice?

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Torino, 28/29/30 ottobre: 1st Feminist Blog Camp

da:femmminismoasud 😉

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/files/2011/06/blogfeministcamp1.jpg

E Feminist Blog Camp fu. Si farà, grazie alle compagne di Sguardi sui Generis che ci credono e lo hanno adottato, grazie all’Askatasuna che ci ospiterà tutt* e che noi attraverseremo potendo usare gratuitamente spazi per dormire, per discutere, ragionare, inventare, progettare, lottare, grazie alle amiche di Me-dea che saremo felici di ritrovare, grazie a qualche disturbante (:)) presenza di Fem a Sud in terra nordica. Lo stiamo preparando, progettando, insieme, con il contributo di quante avranno voglia di partecipare alla sua costruzione, elaborazione, realizzazione. Lo faremo mettendoci braccia, testa, passione, perchè alterneremo i turni di sistemazione, cucina, pulizia, a quelli in cui terremo seminari e workshop.

Come prima cosa abbiamo attivato una mailing list che serve proprio per fare da coordinamento delle blogger femministe, delle attiviste del web, dei disertori del patriarcato. In questo momento ammettiamo solo chi ha un blog, un sito, uno spazio, qualcosa che non sia nato ieri e neppure ieri l’altro e che non sia un fake. Uno spazio web che sarà parte di un network, una rete, quella rete spontanea che già in qualche modo funziona e che è fondamentale per la buona riuscita di campagne antisessiste, di battaglie per i diritti delle donne, degli uomini antisessisti.

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11 luglio 1998: muore Maria Soledad Rosas

da: infoaut

L’11 luglio 1998 Maria Soledad Rosas (Sole) muore suicida, impiccandosi nei locali della comunità Sottoiponti di Benevagienna, dove si trovava agli arresti domiciliari.

Sole era nata a Buenos Aires il 23 maggio 1974 ed era giunta in Italia nel 1997.

Il 5 marzo 1998 era stata arrestata insieme al suo compagno Edoardo Massari (Baleno) e ad un altro squatter, Silvano Pellissero. La polizia aveva fatto irruzione nell’ex obitorio del manicomio di Collegno, occupato dal 1996, dove i tre arrestati vivevano.
Tra il 1996 e il 1998 in Val di Susa si erano verificati numerosi atti di sabotaggio, diretti contro centraline elettriche, trivelle, impianti della Sitaf, della Telecom, della Omnitel e contro un ripetitore Mediaset, tutti rivendicati dai fantomatici “Lupi Grigi”. Questi “attentati” non avevano mai procurato grandi danni, fatta eccezione per il furto di alcune attrezzature dal municipio di Caprie, cui era seguito un incendio. Gran parte delle azioni erano state fatte quando Soledad non era ancora arrivata in Italia.
Il 7 marzo il gip confermò l’arresto: le accuse erano di banda armata e associazione eversiva (art.270 bis). Il processo continuò sul piano giudiziario, guidato dai pm Laudi e Tatangelo, ma anche sul piano mediatico, dove con titoli altisonanti si enfatizzava il ritrovamento di prove inesistenti che mai verranno presentate al processo.
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E se “lo sciopero delle donne” arrivasse a Siena?

da: – Il Paese delle donne on line. E se “lo sciopero delle donne” arrivasse a Siena?

 

Da uno speciale “foglio mfpr” che alcune compagne stanno portando alla due giorni che si sta svolgendo a Siena, riprendiamo la nota sulla mobilitazione del 9 e 10 luglio “se non ora quando un paese per donne?”

Questa nuova mobilitazione del 9 e 10 luglio di tantissime donne, dopo le grandi manifestazioni del 13 febbraio, esprime che è sempre viva quella “rivolta di dignità”, espressa da un milione di donne in piazza il 13, ma anche in tante altre lotte di questi mesi. Ma nello stesso tempo l’esperienza di febbraio ci deve pure insegnare qualcosa e non dobbiamo permettere che la storia si ripeta uguale…

Ancora una volta ci troveremo sul palco, all’insegna che tutto fa brodo, dalle parlamentari del Pd, dalla Concia, alla Turco alla Bindi, alle parlamentari del centro destra, come Giulia Bongiorno, dalla ex direttrice del secolo d’Italia, Flavia Perini, alle dirigenti sindacali, come la Camusso che da febbraio ad oggi non ha certo aiutato la battaglia per i diritti delle donne, anzi… Come si farà il 9 e 10 a parlare di lavoro, precarietà, diritti delle lavoratrici e ascoltare pacificamente la Camusso?

Alcune organizzatrici parlano di rapporto nuovo con la politica: “Positivo alla fine. Abbiamo incontrato tutti i candidati, quelli erano un pò distratti. ma le donne di tutti i partiti, ci hanno ascoltato. Sembrano intenzionate a costruire un’alleanza trasversale” (Il Manifesto del 7.7.11).

Ma questa strada, che apparentemente sembra nuova, è già stata sperimentata: le donne in parlamento sono aumentate, quelle al governo pure, ma quale lavoratrice, quale precaria potrebbe dirsi contenta che ci siano un pò meno uomini, ma più Gelmini, più Carfagne, ecc.?

Noi pensiamo che questa grande necessità e voglia di partecipazione, debba coniugarsi con una ribellione, con una effettiva rivolta delle donne, che non può fermarsi ad una affermazione autocompiaciuta di “esserci”.

Non è un caso che queste manifestazioni ricevono l’appoggio anche delle istituzioni, della stampa e invece le lotte che pure fanno le operaie, le lavoratrici, le donne nei territori, nelle scuole, le disoccupate, le donne nei vari movimenti, bene che vada ricevono il silenzio, o più spesso la repressione.

Se si facesse uno sciopero delle donne, che succederebbe e che direbbero molte delle esponenti politiche, istituzionali, sindacali che sono oggi a Siena?

domenica 10 luglio 2011