primo marzo-sciopero dei migranti a firenze

il primo marzo si svolgerà la giornata “24 ore senza di noi”, secondo l’esempio francese e in contemporanea con altri paesi europei.

Astensione dal lavoro e serrata dei negozi.

Astensione dai consumi: non comprare, non telefonare, non inviare soldi a casa.

Colore Giallo: indossare nastrini ed indumenti gialli, esporre drappi gialli alle finestre e alle vetrine.

qui informazioni sulle iniziative del gruppo di firenze

qui il sito dell’iniziativa

in Toscana, i Cobas indicono lo sciopero per il Primo Marzo, per cui esiste la copertura sindacale per chi vuole scioperare

ecco il testo della lettera con cui si annuncia lo sciopero generale:

Oggetto: proclamazione sciopero generale territoriale per la Regione Toscana di tutte le categorie pubbliche e private

La scrivente organizzazione sindacale comunica la proclamazione dello sciopero generale per l’intera giornata sul tutto il territorio regionale di tutte le categorie pubbliche e private, ad eccezione del settore trasporti e scuola, in data 1 marzo 2010.Lo sciopero, indetto in occasione della giornata proclamata in vari paesi europei a sostegno dei cittadini migranti, sarà un momento di mobilitazione contro tutte le forme di lavoro nero e precario, contro ogni forma di razzismo e di discriminazione.

La Confederazione Cobas condivide la piattaforma di rivendicazioni proposta dal Comitato Organizzatore del 1° marzo a livello europeo.

La Confederazione Cobas, in particolare, ritiene inaccettabili le proposte del Ministro Maroni di realizzare il permesso a punti, e si batte contro l’apertura nel territorio regionale di nuovi CIE, per la soppressione di quelli esistenti sul territorio nazionale, per la regolarizzazione generalizzata di tutti i lavoratori e per l’abrogazione del pacchetto sicurezza.

La Confederazione Cobas rivolge un accorato appello a tutti i lavoratori italiani dell’intera Regione Toscana a scioperare solidarizzando con i cittadini migranti.

Con la presente si intende attivare quanto in oggetto per i luoghi di lavoro pubblici e privati sottoposti alla disciplina della legge 146/90 nei quali saranno osservati tutti i contingenti minimi previsti dagli accordi vigenti nei settori coinvolti.