Margarethe Faas-Hardegger

MARGARETHE FAAS-HARDEGGER
(1882-1963)

Margarethe Faas-Hardegger nasce in Svizzera nel 1882. Sin dai primi anni di scuola Margarethe sviluppa uno spirito ribelle, tanto che i genitori la mettono in un collegio per “redimerla”. Senza riuscirci.

In un’epoca in cui le donne erano rarissime nei movimenti operai o vi giocavano un ruolo soltanto marginale, Margarethe  è la prima donna nominata segretaria operaia dell’Unione sindacale svizzera: è il 1902 e lei ha 23 anni. Viaggia per la Svizzera denunciando l’ingiustizia sociale e lo sfruttamento di cui sono vittima soprattutto le lavoratrici, cercando di coinvolgerle nella lotta sindacale. Fonda e dirige inoltre due giornali destinati direttamente alle lavoratrici.

Le idee propugnate da Margarethe Faas-Hardegger sono scandalose per l’epoca: difende pubblicamente la necessità di un’educazione sessuale e della diffusione dei contraccettivi, il diritto all’aborto e all’amore libero (contrapposto al matrimonio) e chiede l’abolizione dell’esercito.

Si dichiara a favore dell’azione diretta e le sue idee diventano sempre più libertarie e rivoluzionarie.

Il suo temperamento e le sue idee anticonformiste suscitano la disapprovazione dell’ambiente in cui vive: perde il posto di lavoro come segretaria operaia, si scontra con gli amici e si separa dal marito. Fonda con altri due comuni basate sui principi dilibertà,  uguaglianza esolidarietà tra i membri, che però hanno vita breve . Infine, viene anche condannata a un anno di prigione per avere aiutato diverse donne ad abortire.

Successivamente accoglie in casa propria rifugiati tedeschi in fuga dal nazismo e  continua fino alla fine a lottare a favore del movimento pacifista e femminista.

Muore in svizzera il 23 settembre del 1963.

«Frequento quasi soltanto i più poveri, i miserabili, quelli che stanno sul gradino più basso della scala sociale, là dove ci troviamo anche noi lavoratrici, i disperati per i quali la speranza, le emozioni e la vita sono possibili unicamente in una società completamente rinnovata.»