Kostantina Kuneva

titolo originale immagine: KONSTANTINA KUNEVA

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Kostantina è una bulgara di 44 anni, laureata in Storia, arrivata in Grecia sette anni fa. Trova lavoro come addetta alle pulizie in una ditta che affitta in subappalto il lavoro dei suoi dipendenti a imprese pubbliche, e inizia a denunciarne i soprusi, che vanno dalla firma di contratti “in bianco” alle ore non dichiarate.

Kostantina lavora alacremente e riesce a riunire ben 1700 donne che sono nella sua condizione nel PECOP, l’Unione panattica del personale di pulizia e domestico.

La sua opera politica firma la sua condanna. Il 23 dicembre 2008 un gruppo di sconosciuti l’ha attesa sotto casa e le ha gettato del vetriolo sul viso e sul corpo, oltre a farle bere dell’acido, per tapparle la bocca per sempre.
Kostantina però non muore. E’ stata resa quasi cieca, il viso e il corpo sono stati devastati e gli organi interni bruciati dall’acido. Le sue cure sono pagate da una colletta internazionale, ma non dallo Stato greco, poiché Kostantina non ha diritto all’assistenza sociale.

Con enorme dignità Kostantina ha rifiutato il seggio al Parlamento europeo (offertole da due partiti dell’opposizione, il PASOK e la sinistra riformista) con la motivazione che i politici si sono ricordati di lei (e di quelle/i come lei) soltanto ora che lotta tra la vita e la morte.

Dopo l’attentato alla sua vita le militanti del sindacato hanno occupato gli uffici amministrativi delle ferrovie elleniche ed hanno ottenuto nuovi contratti e l’assunzione a tempo indeterminato.

Immagine aspirata a Flickr con Dnnl AspiraMedia
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