Angela Fortunato, 31 anni, argentina
Consuelo Garcìa. 29 anni, argentina
Amalia Rodriguez, 26 anni, argentina
Marìa Juliache, 28 anni, spagnola
Maud Foster, 31 anni, inglese
Tutte prostitute del postribolo “La Catalana” di San Juliàn, Argentina.
Siamo all’inizio degli anni’20 del ‘900. La storia inizia in Patagonia con un lungo sciopero per i miglioramenti salariali e per le condizioni di lavoro. Il governo democratico di Hipólito Irigoyen invia le truppe dell’esercito, comandate dal tenente H. Benigno Varela. L’esercito argentino soffoca violentemente la rivolta, arrestando e fucilando molti lavoratorilavoratrici in maniera sommaria. In totale, circa 1500 tra operai, braccianti e sindacalisti muoiono sotto i colpi delle “forze dell’ordine”.
Dopo la carneficina, sulla via del ritorno per Buenos Aires. Nei porti dove si fermano il tenente Varela permette ai propri uomini di andare a riposarsi dalla mattanza compiuta nei bordelli. Le gestrici delle case vengono informate in anticipo per organizzare al meglio le ragazze.
Ma le ragazze del postribolo di San Juliàn si rifiutano. Angela, Consuelo, Amalia, Marìa, Maud non offriranno i loro servizi agli assassini della Patagonia,agli “autori della carneficina di operai più sanguinosa della storia argentina”. I militari cercano ugualmente di entrare “Ma ecco che da lì escono cinque fanciulle con scope e randelli che li affrontano al grido di -Assassini!- Schifosi!-Con gli assassini non andiamo a letto….Il disordine è grande. I soldati perdono la battaglia e si raccolgono sul marciapiede di fronte.”
“Non ci sono mai stati fiori sulle fosse comuni dei fucilati. Solo pietre, cespugli grigi e l’eterno vento patagonico. L’unico fiore che abbiamo trovato è questo gesto delle ragazze del postribolo “la Catalana”. E’ il 17 febbraio 1922
da “Patagonia rebelde” di Osvaldo Bayer. a cura di Alberto Prunetti