Grazie a Femminismo a Sud , fonte inesuribile di notizie, ho potuto leggere questo allucinante articolo di Massimo Fini. Un articolo assolutamente misogino, una sequela di luoghi comuni sentiti e risentiti nei secoli sulla “femmina male del mondo”, responsabile di tutti i guai dell’uomo a causa della sua natura perversa, illogica, cattiva, bugiarda, falsa, e così via, ad elencare una immagine della “natura” femminile degna dell’Inquisizione dei roghi delle streghe (VIVA LE STREGHE!) e di S. Agostino, per il quale, si sa, le donne erano monnezza. Siamo le discendenti del peccato originale, la prima è stata Eva! Le donne, per il signor Fini, se ne dovrebbero stare ferme e zitte, senza pensare e parlare, senza rivendicare diritti uguaglianza e diversità. E’ necessario tacitarle dietro un velo, reale o simbolico che sia, rinchiuderle nelle case, ristabilire l’autorità del padre. Di che ha paura il signor Fini? Forse dell’abisso, della profondità, dell’origine? O più prosaicamente che qualcuno metta in crisi le sue certezze e il suo misero potere da omuncolo da strapazzo? E’ chiaro che è uno incapace di confrontarsi alla pari. Infatti, per finire in bellezza, non ci fa mancare l’istigazione al femminicidio: “…bisognerebbe estrarre la pistola…”.
E nessuno mi venga a dire che è solo una sottile provocazione, è chiaro, anche se incredibile, che dice sul serio e, qualunque sia il modo in cui lui considera se stesso, il suo è il discorso di un ultraconservatore (represso). E poi ce l’hanno con i talebani! E con Berlusconi!
Leggetelo, leggetelo. E consiglio di leggere questo articolo soprattutto a chi compra Il Fatto convinto che sia un giornale di sinistra, solo perchè antiberlusconiano, nonostante sia noto che Marco Travaglio è uomo di destra,, uno il cui idolo da ragazzo era Cavour (mica Garibaldi!), un ammiratore incondizionato di Indro Montanelli, uno a cui piacciono tanto le galere. Non mi meraviglia affatto che abbia ospitato un articolo di questo genere.