Flora Tristan y Moscoso

titolo originale immagine: Flora Tristan -Peregrinaciones de una paria-Afiche
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(Parigi, 7 aprile 1803 – Bordeaux, 14 novembre 1844)
Figlia (illeggitima) di un nobile peruviano e di una piccola borghese parigina, quando ha 4 anni le muore il padre e lo stato francese, in piena rivoluzione, non concede alcun aiuto alla famiglia poiché i genitori non avevano regolarizzato il loro rapporto di coppia. Ridotta così la famiglia in povertà, Flora è ben presto costretta a lavorare come litografa presso il laboratorio di André Chazal, col quale poi si sposerà ed avrà due figlie. Ma il marito è violento e Flora, umiliata decide di fuggire , nonostante sia incinta del terzo figlio, recandosi in Perù alla ricerca di uno zio.
Si ferma nel paese sudamericano dal 1832 al 1834, vivendo in prima persona le discriminazioni di classe e di genere e le rivolte sociali di quel paese.
E’ proprio questa esperienza che sarà decisiva per lo sviluppo delle sue lotte egualitarie e antisessiste: nel 1836 riesce ad introdursi alla Camera delle Lords inglesi, travestita da uomo, chiedendo l’approvazione del divorzio e l’abolizione della pena di morte ]; nel 1838, il marito, che non accettava l’idea di essere stato abbandonato, le tende un agguato sparandole un colpo di pistola al polmone sinistro. Flora, ferita, si riprenderà abbastanza rapidamente e riuscirà ad ottenere una specie di separazione.
Nel 1839 si reca in Inghilterra e vede da vicino come il processo di industrializzazione provochi l’emarginazione sociale di migliaia e migliaia di esseri umani. Da questa esperienza nascerà “Promenades dans Londres” (1840), in cui Flora definisce “l’ Inghilterra come il laboratorio della civiltà che non tarderà a conquistare l’ Europa” ; un modello di sviluppo dove l’ uomo è sacrificato alla tirannia del profitto. In questo stesso saggio, Flora esalta l’azione della femminista Mary Wollstonecraft, denuncia il traffico dei bambini, la miseria generale e lo sfruttamento della prostituzione a cui sono costrette molte donne: “Rivendico i diritti delle donne, perché sono convinta che tutte le sofferenze del mondo derivino dalla mancanza del rispetto e dal disprezzo dei diritti naturali e imprescindibili dell’essere femminile”.
Nel 1843 pubblica l’Unione operaia. L’anno seguente inizia un “tour de France” per promuovere la sua opera più importante e per diffondere l’idea delle associazioni operaie: frequenta le taverne, entra in contatto con gli operai e prova a convincerli ad unirsi nelle Unioni Operaie, che secondo Flora avrebbero permesso loro di sfuggire allo sfruttamento e alla sottomissione. Flora si impegna allo strenuo, fino a quando, colpita da tifo, muore a Bordeaux il 14 novembre del 1844.

“L’affrancamento dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi. L’uomo più oppresso può opprimere un altro essere, che è sua moglie. È la proletaria del proletario stesso”.

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